Letti o riletti per voi – “Anime baltiche”: in viaggio con Jan Brokken

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“Paesi baltici” è una definizione che rende bene l’idea della collocazione geografica di Lituania, Lettonia ed Estonia, ma l’uso di questo termine ombrello che raggruppa tre realtà differenti ci impedisce di cogliere le specificità di ogni singolo stato. Lituania, Lettonia ed Estonia, che il patto Ribbentrop-Molotov aveva fatto finire sotto il controllo dell’Unione Sovietica di Stalin, sono simili tra loro o differiscono l’una dall’altra? Qual’è la loro storia, quali le loro tradizioni?

Una risposta a queste domande la offre Jan Brokken,  scrittore, giornalista e viaggiatore olandese  che ha pubblicato qualche anno fa, con Iperborea, il bel libro “Anime baltiche”. Difficile inquadrare quest’opera in una categoria specifica. Jan Brokken ha scelto una strada tutta sua intrecciando esperienze personali sul campo con le biografie dei protagonisti, memorie di testimoni viventi con eventi storici che hanno lasciato un’impronta indelebile su ogni singola nazione. 

I dodici capitoli del libro fanno riferimento ad altrettanti personaggi nati nei tre diversi paesi che si affacciano sul Baltico, persone che hanno acquisito fama internazionale, o talvolta anche solo locale, nei campi della musica, dell’arte, dell’imprenditoria o della letteratura.   Ciò che accomuna queste “anime” è il destino di essersi allontanati dal paese di origine a seguito di vicende che hanno tragicamente segnato la storia del luogo: i pogrom zaristi, la rivoluzione bolscevica,  le epurazioni staliniane, le lotte per l’indipendenza.

Nomi noti come Romain Gary, Hannah Arendt, Mark Rothko, Sergej Ejzenštej, trovano il loro posto accanto allo sconosciuto libraio di Riga, ai baroni baltici in via di estinzione, a imprenditori una volta famosi come la famiglia Wrangler. Esistenze segnate dalla storia che con le loro opere e le loro attività hanno lasciato un segno, un ricordo. Testimonianze riscoperte e rivalutate che restituiscono al loro paese un’anima e un passato.

La scrittura scorrevole di Jan Brokken accompagna il lettore in un viaggio nello spazio e nel tempo, ricostruisce atmosfere e rievoca tradizioni, ci fa scoprire un paesaggio sconosciuto, incuriosisce facendo ricorso ad aneddoti e storie di famiglia. Non un saggio strutturato ma un viaggio della mente ricco di spunti e riflessioni. La sua ricerca mette in luce un mondo dove si parlava russo, yiddish, polacco, tedesco, accanto al lettone, al lituano, all’estone, dove la difficile convivenza fra le varie etnie e religioni segnava la vita e il futuro dei singoli individui

Leggendo i diversi capitoli di questo libro anche Vilnius, Riga e Tallin acquistano un’anima, uscendo dalla concezione nebulosa con cui le citiamo senza mai ricordar bene di quale paese sono capitale mentre Lituania, Lettonia ed Estonia acquisiscono una loro identità, così come le “anime baltiche” che le hanno abitate.

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