di Massimo Iaretti
‘César Emanuel Grappein: l’angelo rosso di Cogne’ è un libro su una figura storica della Valle d’Aosta che nasce tra la Vallée e la Liguria. Ligure è l’editore per i cui tipi è stato stampato, le Edizioni Tigulliana di Santa Margherita Ligure, ligure e valdostano sono, rispettivamente, gli autori, Giovanni Alpa , genovese, storico, editor e saggista, e Guido Aiazzi, dipendente del Comune di Aosta.
Il libro, introdotto da Marco Delpino, si sofferma sulla figura di César Emanuel Grappein, uomo di spicco nella Cogne della prima metà dell’Ottocento.
Qui Grappein, medico chirurgo, svolte attività di medico condotto dal 1804, di sindaco nel biennio 1813/14 e in quello 1817/19 e di amministratore della miniera.
Ma perché è definito dagli autori ‘Angelo Rosso’, con un chiaro riferimento al socialismo, ‘lui che non poteva essere un socialista scientifico – si legge nel libro – perché quando stava svolgendo il suo secondo mandato da sindaco, Marx stava nascendo; quando la Lega dei Giusti convertì il suo nome in ‘Lega dei Comunisti, lui era ormai al tramonto della vita, e quando, nel 1864 si costituì la prima internazionale, in cui, comunque, la Lega dei Comunisti era minoritaria, lui era morto da nove anni’.
Alpa ed Aiazza, che militano nel partito di ‘Risorgimento Socialista’ (piccola formazione che alle ultime elezioni politiche ha dato il proprio contributo all’Unione) evidenziano il carattere di socialista utopista dalle posizioni del dottor Grappein, ‘uomo del suo tempo che anticipò molti tempi anche ancora oggi sono attuali’ quali l’onestà nell’amministrazione, della cosa pubblica, la valorizzazione e l’utilizzo dei beni comuni, il valore che dava alla partecipazione democratica anche delle classi subalterne, la distribuzione della ricchezza, le cure mediche gratuite e universali, il riconoscimento della classe povera e media in contrapposizione con la classe ricca ed amministratrice, l’importanza delle infrastrutture e della scienza e la difesa dell’ambiente.
Tutte idee che Grappein portò avanti nei suoi vari incarichi e vesti istituzionali.
E questo va contestualizzato nel fatto che Cogne apparteneva a quel Regno di Sardegna dove da poco era avvenuta la restaurazione di re Vittorio Emanuele I che riportò gli Antichi Stati ad un regime ‘codino’ che aveva cancellato quanto avvenuto nei decenni precedenti a partire dalla Rivoluzione Francese.
E’ un testo, quindi, che vede Grappein e la sua opera da una angolazione sicuramente diversa da quella, ad esempio, del convegno tenutosi nel 2005 a 150 anni dalla scomparsa su iniziativa del Consiglio Valle e del Comune di Cogne, che può essere spunto di ulteriori approfondimenti sulla sua figura anche al di fuori dell’ambito valligiano, grazie anche alla scorrevolezza del testo ed ai riferimenti che contiene.
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