dai sindaci favorevoli alla collocazione del nuovo ospedale nell’area Ribes, riceviamo e pubblichiamo con la nostra piena disponibilità a dare voce a tutte le posizioni:
I 59 Sindaci che costituiscono parte dell’Area Omogenea 8 Canavese Occidentale e
parte dell’Area Omogenea 9 Eporediese, firmatari dell’istanza indirizzata alla Giunta
Regionale e al Consiglio Regionale del Piemonte e depositata nel corso dell’Assemblea
dei Sindaci dell’ASLTO4, tenutasi venerdì 28 luglio a Ivrea, esprimono tutto il dissenso per
l’esito della vicenda relativa al nuovo Ospedale di Ivrea e del Canavese.
Quello che infatti, nelle intenzioni della politica Regionale, avrebbe dovuto essere un
delitto perfetto che consegnava nelle mani dei sindaci la scelta della località di allocazione
del nuovo nosocomio, si è in realtà rilevato un goffo misfatto i cui indizi seminati lungo il
sentiero burocratico non lasciano dubbi sulle reali intenzioni degli autori, sconfessando
quello che aveva più volte affermato il Presidente della Regione On. Alberto Cirio che
dichiarava in sintesi: “l’ospedale si farà dove lo studio Ires darà indicazione con il confronto
dei sindaci del territorio”.
Peccato che lo studio presentato dall’Ires in data 16/6/2022 dicesse che l’area più
idonea fosse quella adiacente al casello autostradale di Pavone, a 3 km. circa da Ivrea
rispetto a quella candidata in riva al fiume Dora nel centro della città eporediese. E questa
indicazione risultava essere così netta e chiara che il gruppo di lavoro attribuiva 78 punti
all’area Ribes e 58 all’area ex Montefibre.
Un bel problema per chi era già convinto di poter rigenerare una zona evidentemente
poco appetibile per qualsiasi altro investimento in un contesto in cui una parte di
territorio che soffre carenze sanitarie drammatiche chiede di poter avere una struttura
facilmente accessibile e al passo con i dettami ingegneristici e architetturali dell’OMS.
Che fare? Si saranno chiesti in qualche ufficio regionale e in qualche sala consigliare. E
ci hanno pensato un bel po’ visto che fino al 22 giugno di un anno dopo non se ne è
praticamente più parlato, nonostante le sollecitazioni giunte dai sindaci. Ma ecco che
proprio in questa data nel corso della riunione con le rappresentanze dei sindaci, dal
cilindro magico dell’assessorato alla sanità, esce l’ipotesi della costruzione di un nuovo
casello autostradale! Idea geniale: con la realizzazione di un nuovo casello la viabilità
eporediese potrà essere migliorata e il punteggio penalizzante per l’area ex Montefibre
potrà essere neutralizzato a discapito dell’area Ribes.
Così il 12 luglio viene portata alla Giunta Regionale la proposta n. 260/2023/XI dove il
relatore capofila, nonché Assessore alla Sanità Icardi, afferma che lo studio Ires
aggiornato con il nuovo casello individua l’area Montefibre come la più idonea.
Non c’è però uno studio Ires che lo confermi. L’unico studio esistente è datato 16
giugno 2022 e dice che l’area più idonea è quella di Ribes. I sindaci del Canavese
insorgono e l’approvazione della Giunta della delibera salta. Il giorno dopo, il 13 luglio c’è
assemblea dei sindaci ASLTO4 per l’approvazione degli obiettivi di metà mandato: i
sindaci del Canavese Occidentale si sentono presi in giro e si astengono.
Contemporaneamente all’assemblea dei sindaci ad Ivrea, il 13 luglio la regione
Piemonte cerca di rimediare al disastro con un disastro ancora peggiore chiedendo, con la
nota 760, a Ires di rivalutare lo studio sulla base delle nuove emergenze più favorevoli a
Montefibre, mettendo così il sigillo sull’incongruenza tra la proposta di delibera di Giunta e
la realtà dei fatti. Tale istanza viene corredata di una nota di un non meglio precisato
Assessorato ai Trasporti che non ha un nome una data e una firma, saltato fuori da chissà
quale cassetto creativo, che afferma che il nuovo casello costerà “forse” 25/30 milioni di
euro ed aggiungendo a corollario qualche manciata di altre considerazioni utili a
giustificarne l’urgenza, tra le quali che la superficie necessaria per la realizzazione del
nuovo ospedale è di 21.000 mq (contro i complessivi 60.000 mq. disponibili dell’area
Montefibre) quando nello studio AGM e nelle note di Piemonte Informa del 22/6/2023 e del
13/7/2023 lo stesso assessore Icardi indica di 44.000 mq. la superficie necessaria solo per
l’edificazione (escluse tutte le opere accessorie come i parcheggi, ecc.).
Con ammirabile solerzia in data 20 luglio il gruppo di lavoro procede immediatamente
a effettuare la rivalutazione sulla base delle indicazioni pervenute dalla Regione
addivenendo a un punteggio per Ribes di 69 (9 punti in meno) e 72 per Montefibre (14
punti in più).
E arriviamo alla storia recentissima: il 24 luglio u.s. circa 50 Sindaci del Canavese
occidentale sono stati ricevuti in Consiglio Regionale per una audizione, avvenuta dopo
oltre due ore di anticamera in attesa sui marciapiedi di fronte a Palazzo Lascaris,
piantonati dalla Digos.
Il 26 luglio finalmente l’aggiornamento dello studio è stato inviato ai Sindaci sottoforma
di un Report, incoerente con le tecniche di analisi adottate precedentemente e contenente
affermazioni non veritiere e comici refusi che contraddicono le nuove affermazioni.
Il 28 luglio u.s. il direttore ASLTO4 ing. Scarpetta illustrava all’Assemblea dei Sindaci,
convocata d’urgenza, le risultanze del Report invitando, come al secondo punto dell’odg.,
di votare il sito, confermando la drammatica incoerenza con cui questa vicenda è stata
affrontata dalle gerarchie amministrative. L’esito della votazione (voto ponderato) era già
scritto prima del voto, considerando che i comuni (in particolare quelli con il maggior
numero di abitanti) i cui cittadini non si recano e non si recheranno mai all’ospedale di
Ivrea per le emergenze, in quanto molto più vicini ad altri presidi ospedalieri, si sono
espressi a favore dell’area Montefibre (sollecitati da più parti, in ultimo dal PD eporediese il
28/07/2023 con un comunicato stampa entrato a gamba tesa nel momento del voto) e non
si sono astenuti come coerenza e correttezza istituzionale avrebbe voluto. Diversamente
si sono comportati tutti i Sindaci delle Valli di Lanzo che hanno avuto l’intelligenza, la
visione politica e la correttezza di optare per l’astensione, li ringraziamo anche a nome dei
110.000 cittadini canavesani coinvolti.
Più che un delitto perfetto sembra una commedia dell’assurdo dove emergono tutte le
sfumature delle contraddizioni della politica e dei partiti, senza visioni lungimiranti, con
decisioni che poco hanno a che vedere con il buon senso, che ricadranno sulle
generazioni future del nostro territorio.
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