Ivrea, Alessandro un Aquaman all’ombra delle Rosse Torri

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di Maria Laura Pescatori e Massimo Iaretti

Non sarà Aquaman, come il re di Atlantide incoronato dal cinema, ma se gli parli dopo poche battute ti accorgi che il suo elemento è l’acqua. Alessandro Pintus, 17 anni eporediese, studente con ottimi risultati al Cena corso di servizi culturali e spettacoli, ha i suoi primi contatti con l’acqua ed il nuoto a due anni, la primissima gara l’ha disputata nel 2019 al Lago Sirio e al momento vanta un palmares di tutto rispetto per l’anno di grazia 2023: campione italiano di categoria apnea indoor, medaglia d’argento negli 800 stile libero ai Giochi mondiali di Berlino, campione italiano sempre negli 800 stile libero della Federazione Paralimpica, guidato dall’attuale allenatore Gianni Anselmetti. E non è tutto perché è anche campione italiano di categoria ed assoluto nei 5 chilometri sci da fondo della Federazione Paralimpica e si vocifera (ma qui occorre la conferma ufficiale) di una sua prossima entrata nella nazionale paralimpica in questa disciplina. E alla domanda come mai lo sci di fondo se il suo elemento primario è l’acqua, Alessandro risponde subito e senza mezzi termini, gelandoti letteralmente, che “quella è acqua congelata”. Il nuoto è per lui un impegno non secondario perché si sottopone normalmente a quattro sedute di allenamento alla settimana della durata di due ore ciascuna. Il sabato, se c’è la neve (questo l’auspicio per il periodo invernale) è in montagna, generalmente in Valle d’Aosta, a fare fondo. Una certa dose di sportività nel sangue Alessandro l’ha sicuramente presa dei genitori: il papà Andrea pratica la corsa in montagna, la mamma Federica Pavetto ha praticato, anche se non a livello strettamente agonistico, diversi sport. E Federica è parte molto attiva dell’associazione SpecialMente che segue nelle pratiche sportive una trentina di ragazzi e adulti dai 4 ai 30 anni del Canavese (Ivrea, ma anche altri centri come Borgofranco, Cascinette) con diverse abilità che praticano attività sportive. In tutta questa serie copiosa di successi la medaglia più cara ad Alessadri  è l’argento sugli ottocento metri agli Special Olympics di Berlino, mentre sul suo futuro ha le idee chiare “iscrivermi a scienze motorie, aiutare mio papà in ufficio e nuotare in Piemonte” anche se non esclude di continuare a gareggiare ad alto livello”. In conclusione è un incontro che arricchisce.

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