Visti o Rivisti per voi, ‘Horizon’ una saga americana dal futuro incerto

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di Patrizia Monzeglio

Doveva uscire a metà agosto il secondo capitolo della tetralogia “Horizon. An American saga”
fortemente voluta da Kevin Costner che l’aveva presentata con gran clamore al festival di Cannes,
un sogno sul quale l’attore-regista aveva scommesso forte, investendo anche parte del proprio
patrimonio personale.
Pubblicizzato con gran clamore, l’evento si è presto però rivelato un flop. Uscito a luglio nei cinema
il primo capitolo della saga, la distribuzione del secondo risulta al momento sospesa e voci varie si
rincorrono per ipotizzare il futuro di un progetto rivelatosi forse troppo ambizioso.
Ci si chiede quindi: che cosa non ha funzionato? Perché il film non è riuscito a catturare il grande
pubblico registrando solo un’accoglienza tiepida nelle sale cinematografiche? Davanti ai buoni
risultati che sembra ottenere in base alle classifiche VOD (video on demand) è lecito chiedersi se è
un problema di forma o di sostanza.
Partiamo da quest’ultima: con “Horizon” Kevin Costner ha voluto proporre un ritorno al western
classico confezionando un prodotto che non può definirsi un capolavoro ma che comunque ha i
suoi lati positivi: alcune scene di grande effetto, un’ottima ricostruzione di ambienti e costumi,
paesaggi maestosi. Sì certo, la sceneggiatura rivela qualche debolezza nell’intreccio e qualche
semplificazione di troppo ma tutto sommato il film, per chi ama il genere, risulta più che godibile.
Parlando di ‘genere’, però ci spostiamo dalla sostanza alla forma e viene da chiedersi: siamo sicuri
che il western sia ancora un genere capace di attrarre le folle? Non parliamo di serie tv da vedere
comodamente seduti sul divano di casa, ma di pellicole proiettate sul grande schermo per le quali
si paga un biglietto che, nel caso specifico, deve essere moltiplicato per quattro visto che tanti
sono i capitoli previsti dal progetto “Horizon. An American saga”. Se poi aggiungiamo il fatto che la
prima proiezione durava tre ore, lasciando in sospeso la storia per i capitoli che dovranno venire,
ecco che forse si spiegano i non esaltanti risultati al botteghino.
Diverso potrebbe essere invece il riscontro quando uscirà su piattaforma, come l’andamento del
VOD sembra indicare. Dal divano di casa la lunga durata di ogni capitolo non diventa più un
problema, così come l’aspetto economico dei quattro biglietti da pagare al cinema per vedere
l’intera storia. Con la giusta forma di distribuzione “Horizon” potrebbe quindi riscattarsi ed essere
valutato per quel che è: un romantico omaggio al western, migliore di tanti film mediocri in
circolazione, una nuova storia che fa rivivere il mito della frontiera quando le terre dei nativi
americani venivano attraversate da carovane di coloni e le ragioni di chi cercava un destino
migliore si intrecciavano con quelle di chi difendeva i propri diritti, le proprie tradizioni e la propria
terra.

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