Deambrogio (Prc): dal Piemonte un appello contro ogni ripensamento del nucleare

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Si è svolto il 7 dicembre, a Torino, un convegno intitolato “Torna l’inganno nucleare”, organizzato
da Centro Studi Sereno Regis, Legambiente, Pro Natura e Medicina Democratica.
“Il convegno, a cui ho partecipato, – ha dichiarato il segretario regionale piemontese del PRC-SE,
Alberto Deambrogio – ha rappresentato un primo passo doveroso e importante, per costruire un
movimento efficace contro il rilancio del nucleare. A fronte di un governo, di un ministro come
Pichetto Fratin e di alcuni settori economici che intendono riproporre il nucleare come soluzione
energetica, mentre assistiamo a un preoccupante ritardo nelle procedure di individuazione del
deposito unico nazionale per le scorie pregresse, occorre porsi il tema di una risposta all’altezza della
sfida posta”.
“Sono totalmente d’accordo con la posizione di Gian Piero Godio, che, ancora una volta, ha ricordato
come il nucleare da fissione risulti essere la soluzione più costosa, più pericolosa e comunque tardiva
rispetto alle drammatiche condizioni climatiche attuali; le stesse promesse di nucleare da fusione,
per cui non esiste nessun progetto credibile, hanno controindicazioni, mentre il risparmio, l’efficienza
energetica e le rinnovabili fatte bene sono la vera soluzione”.
“Per impostare una campagna valida contro il ritorno dell’inganno nucleare serve agire su più terreni:
quello dell’informazione, della formazione, nonché su quello ideologico e della lotta politica. Per
questo ho proposto che, a partire dal primo passo piemontese, parta un appello nazionale in grado
di coinvolgere soggettività di movimento e politiche. La partita si può vincere se si è in grado di
determinare una convergenza vera, in grado di parlare in ogni luogo del Paese. Per determinare
questa possibilità si potrebbe pensare a un secondo momento comune, magari da organizzare a
Trino vercellese, luogo simbolico di tante battaglie del passato e del presente”
“Infine – ha concluso Deambrogio – voglio esprimere tutta la mia preoccupazione per una notizia
appresa proprio durante il convegno: le scorie nucleari riprocessate all’estero starebbero per tornare
in Italia ed essere stoccate al deposito Avogadro di Saluggia. Appoggio totalmente la richiesta delle
associazioni ambientaliste per convocare al più presto il Tavolo di Trasparenza regionale, perché è
inaccettabile che una scelta deleteria come quella avvenga senza una accurata discussione
collettiva”.

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