Un lavoro di squadra per valorizzare il Parco del lago di Candia: la Città metropolitana di Torino e il Comune di Candia collaborano alla realizzazione di importanti progetti, nel trentennale dell’istituzione di quello che fu il primo Parco naturale provinciale a livello nazionale.Tra i lavoriin fase di realizzazione c’è uncamminamento in sicurezza, adatto anche a fruitori con capacità di movimento ridotte: partendo dall’area attrezzata in riva al Lago e passando per la sede della società Canottieri Candia, il camminamento consentirà di raggiungere la stazione e il paese utilizzando la strada Sottorivara.
“I turisti che frequentano il primo Parco istituito trent’anni fa, potranno cosi raggiungere il suggestivo centro storico di Candia dove si possono ammirare pregevoli dipinti murali e le foto storiche, che raccontano la Candia del tempo che fu. – commenta con soddisfazione il Sindaco Mario Mottino – Dal prossimo anno il camminamento consentirà anche di soffermarsi in via Giulichino, nell’area dell’ex campo sportivo, dove i turisti potranno usufruire di un punto per la ricarica delle biciclette con pedalata assistita, di un percorso salute, di un’area picnic, di giochi per i bambini e di un anfiteatro per spettacoli”. I lavori sono finanziati dal progetto SUA-FSR di cui è capofila il Comune di Ivrea. Il camminamento servirà anche agli atleti che praticano il canottaggio e la canoa-kayak per raggiungere il campo di gara e di allenamento del Lago di Candia.
“Sono quasi terminati anche i lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza dell’area della palude e delle zone limitrofe, curati sempre dalla Città metropolitana. – spiega il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo – È stata anche definita la gestione della paratoia del canale Traversaro che collega il lago alla palude. Nel 2024 la sigla di una convenzione tra il Comune di Candia e la Città metropolitanaha consentito l’avvio di un progetto di collaborazione e sinergia, nel cui ambito abbiamo anche assegnato all’amministrazione locale anche un piccolo contributo per la manutenzione delle attrezzature turistiche e sportive nell’area attrezzata e in quella riservata ai canottieri: un segnale di rafforzata collaborazione istituzionale”.
GLI IMPEGNI DI COMUNE E CITTÀ METROPOLITANA
Come spiega Alessandro Sicchiero, Consigliere metropolitano delegato all’ambiente, ai parchi e alle aree protette, “gli obiettivi che Città metropolitana e Comune di Candia hanno fissato nella convenzione che regola i rapporti tra i due Enti sono importanti:gestire, curare e mantenere gli habitat presenti e la dotazione di attrezzature; effettuare la manutenzione ordinaria delle proprietà comunali oggetto della convenzione e provvedere alla loro riqualificazione ambientale, anche grazie all’attrazione di finanziamenti europei, statali, regionali; coordinare le attività di tutela naturalistica e conservazionistica ambientale; realizzare attività formative sul campo per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado; promuovere l’informazione ambientale e lo sviluppo culturale, formativo e sociale dei cittadini attraverso iniziative, incontri, conferenze e un’adeguata segnaletica informativa; sviluppare rapporti di collaborazione con Enti ed istituzioni pubbliche e private per la promozione e la valorizzazione dell’area protetta”.
Il Comune di Candia affida alla Città metropolitana di Torino per dieci anni la manutenzione ordinaria di propri terreni, strutture e proprietà immobiliari nell’area protetta, affinché possano rispondere ai requisiti di naturalità, funzionalità e fruizione previsti dalle normative europee, nazionali e regionali. Il Comune concede alla Città metropolitana il diritto di superficie trentennale sul Centro visite, mantenendo l’accesso all’area esterna della struttura e al bagno per iniziative didattiche, culturali, turistiche e ambientali, su richiesta alla Città metropolitana. Il Comune mantiene la disponibilità delle strutture e la responsabilità per la custodia, ad eccezione del Centro visite la cui responsabilità è della Città metropolitana di Torino. La Città metropolitana si impegna a conservare gli habitat e i sistemi naturali presenti, ad elaborare e coordinare i progetti di valorizzazione naturalistica, di didattica ambientale e di promozione dell’area protetta, a curare la manutenzione ordinaria dei terreni comunali compresi nell’area protetta, dei sentieri, dei percorsi, delle aree di sosta attrezzate, delle passerelle, dei ponticelli e delle altre infrastrutture già presenti o che verranno realizzate in futuro con ulteriori progetti. Le passerelle per la posa delle reti utilizzate dagli ornitologi per lo studio delle migrazioni dell’avifauna, realizzate Città metropolitana nel 2015 dovranno essere predisposte in modo da evitare l’accesso al pubblico per motivi di sicurezza.
IL LAGO E LA PALUDE NATI DA UN GHIACCIAIO PREISTORICO
Non è certamente un caso se il Parco del lago di Candia è stato identificato come un elemento fondamentale della Rete Ecologica Metropolitana e Regionale. Sono trascorsi circa ventimila anni da quando il Grande ghiacciaio balteo, nel suo ritiro all’interno della Valle D’Aosta, trasformò la precedente pianura in una corona di colline con una depressione centrale, colmata da paludi e laghi: Sirio, San Michele, Viverone, Candia. Gli specchi d’acqua in cui si riflette oggi il paesaggio canavesano sono accomunati dalla stessa origine ma non dal medesimo destino: a differenza dei laghi non lontani, lo specchio d’acqua di Candia riverbera un paesaggio assai più integro, che si è mantenuto esente da eccessive interferenze antropiche. La scarsa edificazione sulle rive e la minor pressione turistica hanno permesso al bacino di conservare la sua naturalità, grazie alla quale il lago e la vicina palude sono una delle più importanti zone umide del Piemonte, non a caso inserita nell’elenco dei SIC-Siti di Importanza Comunitaria – oggi Zone Speciali di Conservazione – ai sensi della direttiva Habitat dell’Unione Europea. Il lago ha dato il nome al primo parco di interesse provinciale italiano, istituito nel 1995 su proposta dell’allora Provincia di Torino. I quasi 350 ettari del parco comprendono il lago, la palude e la paludetta. Situato fra Candia e Mazzè a una quota di 226 metri, il lago ha una superficie di 1,5 km quadrati e una profondità media di 4,7 metri. È alimentato da alcune sorgenti situate lungo la costa meridionale. Il deflusso avviene attraverso il canale Traversaro, zona di particolare interesse per la vegetazione. Oltre 400 sono le specie floreali presenti, fra le quali alcune varietà idrofile non comuni come il trifoglio fibrino, l’utricularia, la potentilla palustre e la rarissima violetta d’acqua (Hottonia palustris). Dal punto di vista faunistico la ricchezza maggiore è sicuramente rappresentata dall’avifauna. Situato sulla rotta sud-occidentale, il lago di Candia è un importante luogo di sosta per gli uccelli svernanti e di passo. Duecento le specie censite, tra le quali il tarabuso, il tarabusino, l’airone rosso e, in particolare, la moretta, che ha fatto del parco uno dei principali siti di nidificazione in Italia. Poche e vaghe sono le notizie storiche sulla fauna ittica. Sul lago insistono fin dal XVI secolo diritti di uso civico per la pesca professionale, unica fonte di sostentamento fino a pochi decenni or sono per decine di famiglie locali. Tra le specie presenti, la carpa, la tinca, il luccio, la scardola, il persico reale, il persico trota, il pesce gatto e il carassio (le ultime tre immesse). Il parco è interessante anche per gli spazi circostanti: boschi, canneti e prati. Lo si può visitare a piedi, in bicicletta o in barca.
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