di Massimo Iaretti
Il progetto ‘A 55 anni da Piazza Fontana’ sviluppato dell’Istituto Calamandrei di Crescentino (che appartiene all’Istituto di istruzione superiore Galileo Ferraris di Vercelli, dirigente Cinzia Ferrara) è coinciso, purtroppo, con una notizia di attualità. Licia Rognini Pinelli, vedova di Giuseppe Pinelli è mancata pochi giorni prima. Pinelli l’anarchico che morì in circostanze mai chiarite, cadendo la notte del 15 dicembre 1969 nel cortile della Questura di Milano dove era trattenuto, totalmente innocente, perché sospettato di sapere qualcosa sulla bomba che venerdì 12 dicembre era scoppiata alla Banca dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano, provocando devastazione e morte (17 vite innocenti).
Ciò non ha reso, comprensibilmente, possibile, la presenza a Crescentino, al Teatro Cinico Angelini, di Silvia Pinelli, figlia di Pino e Licia, insieme alla sorella Claudia, dell’evento organizzato dalla scuola e per la scuola per ricordare quel tragico e lontano 12 dicembre. Nonostante ciò si è voluto lo stesso effettuare l’incontro, al quale hanno partecipato le classi 3, 4 e 5 Sia – Sistemi informatizzati aziendali, 4 e 5 agrari e 4 e 5 geometri. Ad introdurre è stato il vice preside Alberto Averono, che ha poi passato la ‘palla’ alla docente di lettera Paola Bosso che ha ricordato l’importanza della memoria e all’assessore Antonella Dassano che ha lodato l’iniziativa.
Ad illustrare il contesto di quanto avvenne 55 anni fa in un mondo fortemente polarizzato, alle cause che lo portarono evidenziate dalle inchieste della magistratura milanese e venute alla luce soltanto decenni dopo, è toccato alla scrittrice Patrizia Monzeglio che già la settimana prima in paio di contributi nelle classi aveva introdotto i ragazzi all’argomento. Sono stati poi proiettati spezzoni del film ‘Pino vita accidentale di un anarchico’ storia di raccontare la sua vita attraverso gli occhi delle figlie, Silvia e Claudia che ricalca il bel libro intervista di Licia Pinelli scritto con Piero Scaramucci ‘Una storia quasi soltanto mia’. Entrambi il libro e il filmato racchiudono un messaggio: ricercare la verità sempre e comunque ma senza odio. I veri protagonisti, però, nel dibattito che ha visto un breve intervento del presidente Anpi Crescentino Marilena Vittone, sono stati i ragazzi e le ragazze del Calamandrei che con domande assolutamente spontanee, non mediate da alcuno e dirette hanno chiesto ulteriori spiegazioni su un fatto tanto lontano nel tempo consci che ‘l’ignoranza fa paura e il silenzio è uguale a morte’
+ There are no comments
Add yours