di Massimo Iaretti
E’ nata una nuova organizzazione sindacale che, però, si caratterizza fortemente per la sua connotazione geografica: il Nord.
Abbiamo incontrato il segretario generale, Andrea Donniaquio, per capirne di più. Ne è nato un colloquio interessante e dettagliato.
Quando e perché è nato questo sindacato ?
Il Sindacato del Nord è stato fondato a Genova da Andrea Donniaquio il 7 ottobre 2024 per rimettere al centro la “questione settentrionale”, per dare voce ai lavoratori Padani.
Perché Nord ?
Perché ci poniamo come sindacato “territoriale” alternativo ai sindacati di regime complici dei Partiti Romani e dei potentati economici; la scritta Nord vuole palesare il territorio del nostro piano di azione, dovrà essere la voce dei tanti lavoratori del Nord in sofferenza come recenti dati Istat testimoniano.
Dove ha sede e se siete olo in Liguria o intendete estendervi e dove ?
Attualmente la legale è a Montoggio in provincia di Genova, ma la sede operativa è ubicata nel quartiere genovese di Sampierdarena.
Sicuramente vogliamo consolidarci e sviluppare strutture in ogni regione e provincia del Nord Italia a partire proprio da Piemonte e Valle d’Aosta.
In quali settori è più forte la vostra presenza?
Al momento attuale i settori in cui riusciamo ad essere presenti sono quelli del privato: addetti alle pulizie, guardie particolari giurate, oss. Dipendenti di residenze per anziani private.
In genere tutto il settore privato, nel pubblico impiego abbiamo difficoltà legate al fatto che non siamo firmatari dei CCNL nazionali e non abbiamo ancora raggiunto un numero tale di iscritti che possa fare valere un “peso” sindacale.
Che posizione avete rispetto ai sindacati tradizionali ?
I sindacati tradizionali sono oggi nel pieno di una profonda crisi di legittimità, che rischia di cancellare anche i loro meriti storici.
Lo strapotere e l’invadenza delle tre grandi centrali confederali, e le sempre maggiori ambizioni politiche dei loro leader, hanno prodotto nel paese un senso di rigetto.
Lo documentano recenti sondaggi d’opinione: solo un italiano su venti si sente pienamente rappresentato dalle sigle sindacali e meno di uno su dieci dichiara di averne fiducia.
Noi prendiamo distanze dai sindacati tradizionali, una casta iperburocratizzata e autoreferenziale che ha perso negli anni il contatto con il paese reale.
In che modo si può aderire ?
Per aderire al nostro sindacato è sufficiente compilare il modulo di adesione e inviarlo presso la nostra sede: sarà nostra premura trasmettere la delega sindacale al datore di lavoro che, una volta presa in carica, provvederà ogni mese a versare la quota al sindacato.
Quali sono le vostre principali proposte ?
Una delle nostre priorità, per contrastare la disoccupazione e favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, sarà quella di fare abrogare la scellerata legge Fornero (doveva pensarci Salvini!!!).
L’attuale governo di centro-destra vuole modificare la legge sulle pensioni
ma….propone allo stesso tempo incentivi a restare a lavorare, di conseguenza l’età per uscire dal lavoro potrebbe addirittura alzarsi.
Inoltre crediamo nella necessità di rendere la retribuzione diversa nelle varie aree del Paese, il che non significa introdurre diversità di trattamento tra i lavoratori ma garantire ai lavoratori del Nord maggior potere di acquisto della busta paga.
Vogliamo riservare i concorsi pubblici ai residenti, non per essere razzisti ma per garantire che i posti occupati attraverso i concorsi effettuati al Nord restino coperti e non siano fatti oggetto di richieste di trasferimento non appena le leggi lo consentano, per tornare al paese di origine, lasciando di nuovo vacanti i posti e costringendo a sempre nuovi concorsi che non consentono una corretta erogazione dei servizi e spostano disoccupazione da una parte all’altra del paese.
Tante altre proposte verranno a breve pubblicate nel nostro libro: “Padani in azione per un nuovo patto sociale”.
Quale è il vostro organigramma ?
Il Segretario generale è Andrea Donniaquio coadiuvato dai fondatori Marco Colombo, Nicola Conte e Giancarlo Gestro.
E le principali priorità del sindacato ?
Creare empatia con i lavoratori del Nord per poter crescere, svilupparci e mettere radici in tutto il Nord: a quel punto saremo un sindacato forte, radicato e potremmo tutti uniti portare avanti importanti battaglie e cambiare certe regole nel mondo del lavoro.
www.sindacatodelnord.org
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