Ivrea, casa e ospedale di comunità: rischio di cattedrale … in centro città

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Dal segretario del Prc di Ivrea, Cadigia Perini, riceviamo e pubblichiamo

La scorsa settimana la Giunta comunale ha raccontato alla cittadinanza lo stato d’avanzamento dei progetti finanziati dal PNRR. Oltre ai progetti che dipendono dal Comune ce ne sono altri che dipendono da altri enti e tra questi l’avvio del cantiere per la realizzazione dell’ospedale di comunità e casa di comunità. Queste strutture verranno realizzate con la ristrutturazione dell’ex poliambulatorio di Corso Nigra a Ivrea.

Per questo progetto è previsto un investimento dell’ASL TO4 di circa 4,8 milioni di euro; non noccioline!

A livello nazionale le Case di comunità sono state un fallimento, delle 1.420 previste ne sono state attivate soltanto 413 concentrate in 11 Regioni, di queste solo il 17% fanno apertura continuata per tutta la settimana, mancano i medici di famiglia presenti in meno della metà della Case, che diventano più vicine a dei centri anziani che ad un luogo di cura.  La legge prevede la presenza di team di professionisti composti da pediatri, medici di famiglia, psicologi, logopedisti, dietisti, tecnici di riabilitazione e, al bisogno, anche medici specialisti ambulatoriali come cardiologi, diabetologi, ortopedici e quant’altro.

Noi che sosteniamo la difesa deldiritto universale alla salute attraverso un servizio sanitario pubblico, potenziato, che possa rispondere adeguatamente ai bisogni dei cittadini siamo anche preoccupati che, di fronte alle pesanti carenze di organico sanitario negli ospedali, ampiamente denunciate dalle organizzazioni sindacali, Case e Ospedali di comunità potrebbe funzionare con l’utilizzo di personale non dipendente, in diverse forme.

Ma anche accettando queste strutture, come scrivevamo nel nostro programma elettorale per le elezioni comunali, questa ristrutturazione “sembra slegata da una scelta razionale perché impatterebbe con la viabilità cittadina e le possibilità di parcheggio e perché non tiene conto della possibile integrazione con il Poliambulatorio Comunità in via Ginzburg”

Tanti dicono che non si potevano perdere i soldi del PNRR; noi diciamo che i soldi vanno spesi bene; il “nuovo ospedale” è previsto nella ex area Montefibre, il Poliambulatorio è già lì e invece l’ospedale e la casa di comunità finiranno in Corso Nigra. Non ci sembra una scelta coerente e avrà impatto importante sul sistema viario della città.

La città, al centro, ha piuttosto bisogno di spazi di incontro, aggregazione, culturali, per le associazioni. E per sollevarla dalla congestione del traffico ha bisogno di parcheggi esterni collegati al centro con navette, e di una area pedonale vera (non come in piazza Nazionale dove sono stati ripristinati due parcheggi con strisce bianche).

La titolarità del progetto Ospedale e Casa di Comunità certo è dell’AslTo4, ma i Comuni devono dire la loro quando opere di questa rilevanza incidono sulla vita della città. Occorre indirizzare le scelte per cambiare in meglio la nostra città e renderla sempre più a portata di tutti, utilizzando al meglio le risorse.

Come scritto nel nostro programma elettorale: “Una città equa, accogliente e solidale, capace di progettualità sociale e culturale, con un’amministrazione aperta e capace di creare quelle sinergie cittadine e di territorio che permettano di affrontare i grandi temi dell’amministrazione pubblica con efficacia e coesione.”

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