‘Konecta Spa ha annunciato l’intenzione di procedere, a partire da giugno 202, con l’accorpamento delle tre sedi piemontesi (Asti, Ivrea, Torino) in un’unica sede nel capoluogo piemontese’. Sono le parole con cui la multinazionale con sede in Spagna ha comunicato quello che rischia di essere un vero terremoto per i territori interessati, Canavese ed Astigiano, sotto l’aspetto economico, sociale e personale. In una articolata e dignitosissima lettera aperta alle istituzioni e alla popolazione del Canavese, lavoratori e lavoratrici Konecta di Ivrea chiedono ‘alle istituzioni, alle associazioni, agli operatori economici e a tutti i cittadini di sostenere la nostra lotta, perché perdere la sede Konecta di Ivrea, sarebbe una sconfitta morale ed economica per tutto il territorio canavesano’ tenuto conto che i lavoratori nei 2 call center sarebbero interessati sono un migliaio circa. E le prime reazoni sono arrivate, il deputato leghista Alessandro Giglio Vigna in una lettera ha chiesto l’apertura di un tavolo di crisi, il Movimento 5 Stelle ha coinvolto i propri parlamentari e consiglieri regionali per chiedere a Governo e Regione quali azioni intendano intraprendere.
Dal canto suo il Movimento Indipendenza ha emesso una nota a sostegno dei lavoratori a firma del segretario regionale Beppe Lauria, consigliere comunale di Cuneo e del responsabile canavesano Raffaele Costa, consigliere comunale di Pont Canavese che riportiamo integralmente di seguito:
Il Movimento Indipendenza Piemonte esprime la propria piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della sede Konecta di Ivrea, colpiti dalla decisione della multinazionale di accorpare le sedi piemontesi in un unico polo torinese a partire da giugno 2026.
Questa scelta, dettata da logiche aziendali lontane dalle esigenze dei territori, rappresenta un colpo durissimo per il Canavese e l’Astigiano, con conseguenze pesanti sul piano occupazionale, sociale ed economico. Il trasferimento forzato di oltre mille dipendenti significherebbe:
Desertificazione industriale e perdita di uno dei principali insediamenti produttivi del territorio.
Impossibilità per molti lavoratori part-time di sostenere costi e tempi di viaggio verso Torino, traducendosi di fatto in licenziamenti mascherati.
Ricadute negative sull’indotto e sul commercio locale, con un impoverimento diretto del tessuto economico canavesano.
Il Movimento Indipendenza Piemonte ritiene inaccettabile che multinazionali possano smantellare presidi industriali fondamentali senza alcun confronto con le comunità e senza che la politica intervenga a tutela dei cittadini.
Per questo chiediamo alle istituzioni, alle associazioni e a tutta la popolazione del Canavese di unirsi in questa battaglia: difendere la sede di Ivrea significa difendere il lavoro, la dignità e il futuro della nostra comunità.

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