Ivrea Jazz: la lectio magistralis di Guido Michelone sul vinile

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La quarantaquattresima edizione dell’Open Papyrus Jazz Festival di Ivrea è in pieno svolgimento: iniziata
lunedì 2 settembre con il trio inedito composto da Marcus Stockhausen, Massimo Barbiero e Roberta
Tirassa proseguirà fino a venerdì 13 settembre per un totale di sei serate e un totale di nove eventi tutti
ovviamente legati alla musica. La manifestazione anche quest’anno offre il meglio dell’italico ritmo
sincopato, non senza la presenza di illustri ospiti stranieri come il citato Stockhausen o la grande violinista
Iva Bittova riunitasi al quartetto Enter Eller per il progetto originale ‘Lisistrata’. Tanti sono i momenti di alto
valore artistico-culturale nella rassegna: Enrico Merlin che presenta il proprio libro “1000 dischi x un
secolo”, l’omaggio alla poetessa Saffo da parte di Laura Conti, Claudio Lodati, Marco Volpe, oltre la
presenza di un jazzmen del calibro di Enrico Rava con i Fearless Five, la verve di Paolo Jannacci che omaggia
il padre Enzo e la reunion speciale fra Barbiero (direttore artistico del festival stesso) assieme a Danilo
Gallo, Maurizio Brunod e Roberto Ottaviano. Ma l’iniziativa forse più singolare dell’intera manifestazione
risulta “la storia del vinile” una sorta di lectio magistralis (lezione magistrale) che il vercellese professor
Guido Michelone ha tenuto, mercoledì 4 settembre nel tardo pomeriggio, presso due differenti locali:
dapprima a Discoccasione, negozio di dischi dove ha parlato dei primi 78 girti, facendo ascoltare alcuni
pezzi rari di Louis Armstrong e Sidney Bechetr; e poi all’enoteca Vino e Dintorni, dove invece il materiale
fonografico riguardava i primi 45 giri e i formati EP a 33 giri con ascolti di Miles Davis, Modern Jazz Quartet,
Duke Ellington e ancora il sommo Armstrong (in versione italiana). Guido Michelone, pur non avendo mai
scritto una storia del vinile, è un autentico esperto nonché accanito collezionista, che, assieme a studi
rigorosi, lo porta a scrivere, negli ultimi anni, molti libri sul jazz e sul pop a carattere divulgativo, dove la
discografia risulta un elemento essenziale. Non v’è infatti libro di Michelone senza l’elenco finale dei dischi
fondamentale, che invece nel recente “Dizionario del jazz” (edito da Diarkios) diventano il principale
contenuto, mentre per il trittico di volumi per Arcana dedicati rispettivamente al Mondo, all’Europa e
all’Italia gli album (LP e CD) sono referenti essenziali. Dopo questo successo, Guido Michelone si augura che
anche la sua città, Vercelli, possa ospitare un’iniziativa del genere, visto che a volte, purtroppo ‘nemo
propheta in patria est’.

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