Ivrea, prima conferenza internazionale sul turismo industriale

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Il patrimonio industriale italiano, riconvertito e trasformato in musei d’impresa e in siti di archeologia industriale, è diventato un tema di grande interesse anche per il turismo. Non poteva che essere Ivrea, la città ideale della rivoluzione industriale del Novecento e dal 2018 sito Unesco, la cornice ideale dalla quale partire per un evento dedicato a questo specifico segmento dell’industria turistica dove, oggi 2 dicembre, alla presenza del Ministro del Turismo Santanchè, si è tenuta la Prima Conferenza Internazionale sul Turismo industriale organizzata da Federturismo, Confindustria Canavese con il suo Gruppo Turismo, Cultura e Sport.

Gli spazi, che in origine erano il cortile interno delle Officine Olivetti, hanno ospitato i lavori della giornata: un’occasione di riflessione e confronto fra diverse competenze partendo dalla preziosa eredità architettonica del progetto olivettiano a dimostrazione di come fare impresa sia fare cultura.

Negli ultimi anni sono nati ovunque percorsi locali e regionali, reti di musei e veri e propri sistemi di promozione del territorio per conoscere l’Italia al di là del  suo patrimonio artistico attraverso un nuovo approccio culturale. Fare turismo industriale significa scoprire le imprese, i prodotti e, attraverso questi, i territori dove le aziende si sono sviluppate.

Un viaggio nel mondo di chi produce bene e, facendolo, crea cultura. Il nostro Paese deve però imparare a fare di più puntando sulla valorizzazione di questa grande risorsa che rappresenta un’importante opportunità di sviluppo economico e sociale dei territori.

“La forza evocativa dei grandi brand industriali italiani è innegabile, si lega alla storia dell’Italia e al nostro ‘saper fare’ – dichiara la Presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli. Sono molte le imprese che hanno belle storie da raccontare e noi nella narrazione siamo voluti partire proprio dalla città industriale di Ivrea: un grande progetto che rispondeva alle trasformazioni industriali e sociali in atto e che ha saputo dimostrare come industria, tecnologia, bellezza e necessità delle persone possano convivere perfettamente. La visita alle fabbriche dismesse, agli archivi aziendali, ai musei e agli impianti industriali ancora attivi porta il turista a conoscere il territorio da un’altra angolazione e ad apprezzarlo per le produzioni e i vecchi stabilimenti che lo caratterizzano. E’ importante che le imprese raccontino le loro origini e la loro storia per trasmettere anche alle nuove generazioni la cultura d’impresa e i suoi valori”.

“A nome anche del Presidente di Confindustria Canavese, Paolo Conta, dico con orgoglio che siamo estremamente contenti di poter ospitare proprio a Ivrea la Prima Conferenza Internazionale sul Turismo Industriale”, dichiara Gaetano di Tondo, Presidente del Gruppo Turismo, Cultura e Sport di Confindustria Canavese. “Confindustria Canavese è convinta che riuscire a valorizzare la propria storia può servire non

soltanto ad attrarre i turisti, ma indirettamente può anche permettere di attrarre capitali e investimenti, creare opportunità di business e promuovere l’insediamento di nuovi abitanti e nuove comunità. Mettere in risalto le produzioni e le aziende del territorio attraverso lo sviluppo di azioni di turismo industriale non è soltanto importante per conoscere la storia economica di un’area e sviluppare le specifiche attività turistiche, ma può risultare anche estremamente importante per le stesse imprese produttive e di servizi che in tali territori operano. Tale forma di turismo può rappresentare, cioè, un elemento distintivo, uno strumento per creare empatia con propri importanti clienti, fornitori o referenti di rilievo, per fare comprendere quanto sia bello, unico, attrattivo e interessante il luogo in cui esse hanno sede, così come sono belli, unici, attrattivi e interessanti i propri prodotti o servizi”.

“La cultura industriale, che stiamo imparando a riscoprire, conclude il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ci consente di toccare con mano, in prima persona, il tessuto stesso di cui è fatta la storia della nostra nazione; costituisce la nostra stessa identità, cosa l’Italia sa fare e cosa ci ha resi ciò che siamo. Grazie al turismo industriale si mantiene vivo il legame tra giovani e territorio, attraverso le realtà industriali che hanno costituito e costituiscono il cuore pulsante dell’economia italiana, il motore del Pil, lo strumento essenziale che ha permesso di creare e rendere grande nel mondo il marchio del “Made in Italy”. Made in Italy che si valorizza anche tramite l’apertura di musei industriali di brand storici che favoriscono il racconto della nostra Nazione attraverso un turismo mirato che rimette al centro la storia del secondo paese manifatturiero più grande d’Europa”.

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