Lenta, nasce il comitato nazionale per il No alle fusioni tra comuni

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Riceviamo e pubblichiamo:

Il 21 maggio si sono riuniti i rappresentanti dei Comitati No Fusione di tutta Italia, del nord, del centro e del sud, sia quelli che sono riusciti a scongiurare le fusioni, che quelli in cui le fusioni sono state realizzate, i sindaci contrari alle fusioni dei comuni e dei liberi cittadini di tutte le estrazioni politiche e hanno deciso di fondare il Comitato nazionale del NO alle fusioni dei comuni e per la tutela dei comuni italiani.

Perché abbiamo deciso di fondare un comitato nazionale di tutela dei comuni italiani?

I piccoli e medi Comuni che rappresentano l’80 per cento dei Comuni italiani da circa 15 anni sono investiti da politiche dirigistiche e centraliste, che ne mettono in discussione la stessa sopravvivenza.

Negli ultimi anni per giustificare e motivare le fusioni dei comuni spesso abbiamo sentito dire che i circa 8.000 comuni italiani sono troppi, ma è un’argomentazione falsa e faziosa! Se si fa un paragone con gli altri paesi europei simili al nostro per grandezza e numero di abitanti si scopre che l’Italia è quella che ha meno comuni. L’Italia ha 7.901 comuni, la Germania 11.334, la Francia 36.680, l’Inghilterra 9.434, la Spagna 8.116.

Il Comune è l’istituzione democratica nella quale più si riconoscono i cittadini. Indebolire i Comuni, oltre che essere gravemente rischioso per la qualità della vita, non sarebbe coerente proprio perché il Cittadino avrebbe la sensazione di un allontanamento dello stato e di un indebolimento della Repubblica. Inoltre i dati ufficiali del Ministero dell’Interno e della Corte dei Conti, certificano che le fusioni non sono convenienti neanche dal punto di vista economico.

Nella stragrande maggioranza delle fusioni andate in porto negli ultimi anni si sono registrati aumenti considerevoli delle tasse comunali e un peggioramento dei servizi pubblici, spesso anche con l’accorpamento degli uffici comunali in un solo comune, in barba alle tanto decantate municipalità distaccate, oppure con l’apertura degli uffici comunali solo in alcuni giorni della settimana. Le fusioni creano Comuni più costosi, più lontani dalla gente e meno trasparenti.

Il comitato nazionale perseguirà i seguenti obiettivi

• Opporsi ai processi obbligatori di fusione che in varie regioni stanno cancellando molte autonomie comunali indebolendo e allontanando i servizi dai cittadini, il tessuto sociale e la cura del territorio in tante aree del Paese, in particolare nelle aree interne che coprono la grande maggioranza del territorio italiano. Riteniamo che le fusioni possono essere accettate solo quando dal popolo (non dai consigli comunali!) nasce una richiesta di fusione, libera ed indipendente.

• Proporre al parlamento italiano dei disegni di legge uniformi per tutte le regioni, che permettano realmente la reversibilità dalle fusioni dei comuni che sono già stati fusi negli ultimi 15 anni. Attualmente la reversibilità dalle fusioni è disciplinata da leggi regionali, diverse da regione a regione, che di fatto ne impediscono la fattibilità; alcune regioni prevedono la possibilità di reversibilità dalle fusioni solo ai comuni che prima della fusione avevano almeno 10.000 abitanti, impedendo quindi a quasi tutti i comuni andati a fusione di poter tornare indietro.

• Tutelare e promuovere, coerentemente con l’art. 5 della Costituzione, il ruolo dei piccoli Comuni come rete istituzionale di base dello Stato, come erogatori di servizi fondamentali, come principali presidi territoriali, come soggetti attivi dello sviluppo locale, come fondamento della democrazia e sede della partecipazione, e quali contenitori di patrimonio storico, economico, civile e culturale da salvaguardare, in particolare per le future generazioni.

Il raggiungimento degli obiettivi avverrà con iniziative e manifestazioni pubbliche a scopo informativo e di lotta e con la proposta ai parlamentari e ai partiti presenti in parlamento di leggi che favoriscano la tutela dei comuni italiani.

Il Presidente

Paola Ponzo

Contatti: 388 4614218

E-mail: comitatonazionalenofusione@gmail.com

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