di Patrizia Monzeglio
Sara Audisio si è guadagnata negli anni il soprannome di “Miss Marple di Borgo Vanchiglia”, uno
dei quartieri più caratteristici della vecchia Torino. Il suo personaggio compare per la prima volta in
uno dei racconti che Graziella Costanzo ha scritto per la raccolta “Un tocco di rosa a Torino”,
pubblicata da Neos Edizioni nel 2015. A distanza di dieci anni l’infermiera in pensione, che ama
risolvere complicati fatti di cronaca, di passi ne ha fatti tanti diventando la protagonista di una serie
di romanzi gialli.
«Sara Audisio – racconta l’autrice – è una sessantenne atletica, amante della propria indipendenza.
Il suo alloggetto a Torino con vista sulla Mole è un piccolo mondo dove coltiva piante aromatiche
sul minuscolo balconcino. Conduce una vita serena, ma è una gran curiosa e un’appassionata
lettrice di romanzi gialli di cui possiede una vasta biblioteca. Può essere definita una “ragazza del
’68”. Femminista, un po’ delusa dalle ex compagne di lotta che si sono adagiate nel ruolo di nonne,
ogni volta che la vittima di un fatto di cronaca è una donna sente il dovere di mettersi a caccia
dell’assassino, creando spesso problemi a chi in quel momento sta svolgendo le indagini».
Nell’introduzione al libro, Graziella Costanzo precisa che le vicende narrate sono frutto della sua
fantasia ma i luoghi sono reali: Orta San Giulio, Domodossola, la Val Vigezzo, Santa Maria
Maggiore. Come nei precedenti romanzi anche in questo caso i borghi e i paesaggi che fanno da
fondo alla storia assumono un ruolo centrale, tanto da essere riprodotti in fotografie in bianco e nero
scattate dall’autrice e inserite nel libro.
«Il Piemonte – sottolinea la scrittrice – è poco conosciuto da chi vive altrove, però ha un fascino
tutto particolare e per questo si presta a fare da scenario ai romanzi gialli. Nel mio romanzo “I fiori
oscuri del lago”, le Valli Ossolane e il lago d’Orta sono lo sfondo di vicende drammatiche di
contrasti familiari e alla tragica figura della vittima ripescata nel lago. Sara Audisio con il bassotto
Carletto si muove benissimo lontano da Torino. Ama sentire i pettegolezzi, chiacchierare con i
negozianti, percepire dicerie, indagare con straordinario intuito sulle vicende delle vittime e
scoprire spesso realtà nascoste».
Nel descriverci la sua passione per la scrittura Graziella Costanzo racconta: «Essendo una ex
insegnante di lettere sono sempre stata portata alla lettura e alla scrittura. Se ne erano accorti anche i
miei allievi. Quando restituivo loro i temi corretti, scoprivano che mi piaceva ricostruire spesso le
loro storie, correggendo non solo gli errori di ortografia e sintassi, ma anche il contenuto. Una volta
uno mi disse “Professoressa, ha mai pensato di scrivere romanzi?”. La prima volta in cui mi sono
seduta davanti al computer ho sentito una frenesia nelle dita che mi ha fatto capire che il mio ex
alunno aveva ragione».
Il prossimo appuntamento di “Libri, luoghi, scrittori” sarà con Berenice D’Este e il suo romanzo “A
ovest della felicità”.
Precedenti numeri di questa rubrica sono disponibili sulla pagina
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In collaborazione con Neos Edizioni: http://www.neosedizioni.it
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