Libri Luoghi Scrittori, la fiaba partigiana di ‘Lupi Ribelli’

Visite: 54
0 0
Pubblicità
Condividi con
Tempo di lettura:2 Minuti, 21 Secondi

di Patrizia Monzeglio

Ci sono tanti modi per parlare di Resistenza, merito di Alice Martello è l’aver saputo regalare a una
storia vera il fascino del fiabesco. Non a caso “Lupi Ribelli” ci viene presentato con il sottotitolo
“Fiaba partigiana”.
Il libro si apre con “La Fiaba di Daruma e Nin”, due giovani costretti a nascondersi nei boschi e
intraprendere la lotta contro fascisti e nazisti. La natura che li circonda è una natura amica e la loro
è una storia di altruismo e solidarietà con la comunità locale. L’autrice ci confessa: «Avendo due
bimbi piccoli, che hanno avuto la fortuna di conoscere i bisnonni protagonisti di questa storia, ma
per un tempo limitatissimo, ho sentito l’esigenza di mettere su carta la vicenda in un modo che
fosse comprensibile anche per loro. La lotta partigiana diventa lo scontro tra il bene e il male, tra la
natura e la cattiveria. Ho preso ispirazione, infatti, proprio dagli archetipi tipici della fiaba. Così, ad
esempio, i giovani partigiani si trasformano in lupi, quando sono in foresta, la loro banda è il
branco, e in questa forma è molto semplice e istintivo riconoscere e perseguire il bene»
La seconda parte del libro è intitolata “La storia di Juma” e ci dà modo di conoscere la realtà dei
fatti, attraverso un testo corredato di foto e documenti. La vicenda è ambientata nel Piano del
Cansiglio (Prealpi Bellunesi). «Si tratta di quanto vissuto dal nonno di mio marito e da tre suoi
fratelli» precisa l’autrice «che nel ’43-’44 si sono uniti alle bande della Divisione Nannetti, che
orbitava sopra Vittorio Veneto. Erano solo dei ragazzi all’epoca in cui hanno vissuto queste storie,
ma Ferdinando Mognol, in seguito emigrato in Francia e poi stabilitosi in Valle d’Aosta con la
famiglia, ne ha sempre parlato. Quando nel 2020 ho recuperato dei documenti dagli archivi tedeschi
riguardanti suo fratello maggiore, che era stato catturato dai nazisti nel 1944 e deportato a
Mauthausen, Ferdinando, per fare onore alla memoria del fratello, ha acconsentito a farsi
intervistare e a raccontare in modo più sistematico quello che aveva visto. Per scrivere questa
seconda parte mi sono ampiamente documentata grazie al sostegno dell’ISREV – Istituto per la
Storia della Resistenza e della Società Contemporanea del Vittoriese».
Alice Martello, nel parlare di questa sua prima esperienza come scrittrice, sottolinea: «La parte più
emozionante nel pubblicare questo libro è stato vedere quanto interessi i più giovani, li aiuti a
immedesimarsi in ragazzi che, loro coetanei, dovettero compiere scelte irrevocabili. In molti lettori
è nato il pensiero “che cosa potrei fare io, oggi?”, e le risposte sono estremamente interessanti».
Il prossimo appuntamento di “Libri, luoghi, scrittori” sarà con Gianluigi Pistone, Gianluigi Porro e
Alberto Salvaneschi con il loro romanzo “Passu du Ventu”.
I precedenti numeri di questa rubrica sono disponibili sulla pagina
( https://www.facebook.com/profile.php?id=100093354199417 )
In collaborazione con Neos Edizioni: http://www.neosedizioni.it

Pubblicità
Pubblicità

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %
Condividi con
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato, per ricevere le novità di Canavesanoedintorni.it

Ti potrebbero interessare

Articolo dello stesso autore

+ There are no comments

Add yours