riceviamo e pubblichiamo un contributo di Raffaele Costa (Noi per Pont) sulla ex RSA di Pont Canavese. Naturalmente siamo a disposizione del Sindaco qualora volesse precisare anch’egli la posizione dell’Amministrazione:
Ex RSA di Pont Canavese – Replica alle dichiarazioni del Sindaco e analisi tecnica del procedimento
Intervengo in merito alle dichiarazioni del Sindaco sulla vendita dell’ex RSA di Pont Canavese.
Alla seduta dell’ultimo Consiglio comunale, quello del 21 novembre, nella quale il Sindaco ha comunicato la vendita dell’ex RSA, purtroppo non ho potuto partecipare ai lavori per motivi indipendenti dalla mia volontà.
Ritengo quindi doverosa questa replica, anche perché il gruppo di minoranza Noi per Pont ha seguito la vicenda sin dall’inizio, presentando osservazioni, proposte e richieste puntuali. Fin da subito ci siamo espressi contro la vendita, non per un atteggiamento pregiudiziale o di opposizione a priori, ma per la volontà di tutelare un bene storico della comunità, costruito grazie al contributo della popolazione e destinato a servizi fondamentali per i cittadini, perché eravamo convinti – così come poi dimostrato – che fosse possibile ottenere la riapertura dell’ex RSA mantenendo la proprietà in capo al Comune.
Dichiarazioni del Sindaco e della maggioranza
Il Sindaco ha ribadito che:
“La decisione di vendita è arrivata dopo la constatazione che non si riusciva a fare altrimenti”;
“Nell’ultimo anno avevamo contattato una quindicina di ditte, ma nessuna si era detta disponibile a gestire la struttura mantenendone la proprietà comunale”;
“In giugno avevamo maturato la convinzione di alienare l’immobile”;
“Su nove ditte inizialmente interessate alla gestione solo una aveva manifestato una mezza idea di convenzionarsi, ritenuta incongrua dalla commissione”;
“Sarebbe piaciuto a tutti mantenere la proprietà dell’edificio, ma cederlo non vuol dire rinunciare al controllo, tant’è che chiediamo una fideiussione di 50.000 euro”.
Replica e obiezioni
Sollevo l’interrogativo che la decisione di alienare l’immobile fosse già stata maturata dalla maggioranza, nonostante fosse pervenuta nella manifestazione di interesse per la gestione una proposta da parte di una ditta con oltre quarant’anni di esperienza nel settore, che avrebbe mantenuto la proprietà in capo al Comune.
Contrariamente a quanto comunicato dal Sindaco, non si trattava di una “mezza proposta”, bensì di un progetto dettagliato e strutturato che prevedeva:
gestione della struttura;
ristrutturazione e adeguamento a proprie spese;
attivazione di un progetto in due fasi: entro 12 mesi riattivazione dell’RSA con 40 posti letto; entro successivi 24 mesi ulteriori 20 posti, poliambulatorio specialistico, locali per Guardia Medica, punto prelievi e centro diurno per anziani.
Questa soluzione avrebbe consentito di mantenere la proprietà dell’immobile al Comune, garantendo così il controllo pubblico sulla gestione.
La Giunta ha invece respinto la proposta, inizialmente motivando il diniego con l’“unicità dell’offerta”, nonostante nell’Avviso esplorativo fosse chiaramente riportato che l’Amministrazione, a seguito della eventuale ricezione di una o più manifestazioni di interesse, avrebbe deciso se e come avviare una procedura ad evidenza pubblica per l’individuazione del concessionario. Successivamente, a seguito della mia segnalazione su tale incongruenza, la Giunta ha cambiato posizione, parlando di “mancanza di certezze” e “costi esosi”. Un cambio di giustificazione che definisco tardivo, contraddittorio e privo di istruttoria.
Inoltre, rispetto alla dichiarazione del Sindaco secondo cui “sarebbe piaciuto a tutti mantenere la proprietà pubblica dell’edificio”, obietto che se davvero questa fosse stata la volontà condivisa, non si spiega perché la ditta che aveva presentato una proposta concreta di gestione non sia stata nemmeno contattata per un confronto o un approfondimento. Tale mancata interlocuzione dimostra come l’Amministrazione non abbia realmente perseguito la strada della gestione con mantenimento della proprietà comunale, ma fosse già orientata alla vendita, contraddicendo nei fatti le dichiarazioni di principio espresse dal Sindaco.
Considerazioni finali
Evidenzio inoltre che le maggiori spese legate a un bando di gestione non avrebbero rappresentato un rischio, bensì un vero e proprio investimento per la comunità: un impegno amministrativo più oneroso, ma finalizzato a mantenere la proprietà pubblica e a garantire servizi socio-sanitari di qualità e sotto controllo comunale.
Grazie alla raccolta firme promossa dal nostro gruppo, volta a sensibilizzare la maggioranza su una questione cruciale per la collettività, si è ottenuto un risultato di grande rilievo: la mobilitazione ha infatti contribuito ad evitare che l’ex RSA venisse posta a bando di vendita con un valore ridotto di circa 200 mila euro, garantendo così una maggiore tutela dell’interesse pubblico.
Concludo ribadendo che il gruppo Noi per Pont continuerà a vigilare con attenzione sull’iter e sull’attuazione degli impegni assunti dalla ditta aggiudicataria, affinché siano rispettati e la comunità possa beneficiare dei servizi promessi.
Raffaele Costa

+ There are no comments
Add yours