Venga dichiarato lo Stato di calamità per la Regione Piemonte. E’ la richiesta contenuta in una articolata lettera inviata dal presidente dell’Associazione Agricoltori Autonomi, Gabriele Ponzano e dal presidente del Co.Po.I – Coordinamento Produttori Ortofrutticoli Italiani, Marco Dallera. Destinatari della missiva sono Paolo Bongioanni, assessore regionale all’agricoltura del Piemonte, il presidente della Regione, Alberto Cirio, il titolare del ministero dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e per conoscenza il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la Conferenza Stato – Regioni e Province Autonome e i sottosegretari del dicastero di via XX Settembre, Patrizio Giacomo La Pietra e Luigi D’Eramo.

Non si tratta di una richiesta isolata ma che viene da tutto il mondo agricolo piemontese che, dopo 2024 particolarmente piovoso ha visto riproporsi le medesime condizioni meteo da marzo 2025. Infatti le semine autunnali erano state di molto ritardate e, ance per le semine primaverili, dopo le forti piogge alluvionali del 16 e 17 aprile i risultati sono già compromessi, sia per chi ha già iniziato, sia per quelle a venire. Agricoltori Autonomi e Coordinamento Produttori Ortofrutticoli Italiani, oltre alle problematiche derivanti dai mutamenti del meteo che rischia di mettere il mondo agricolo di fronte ad un nuovo assetto climatico anche per gli anni a venire evidenziano un altro aspetto: “L’agricoltura piemontese da anni sta vivendo una crisi senza precedenti – dicono Ponzano e Dallera – per problemi legati ai prezzi, all’aumento sproporzionato dei costi di produzione, alla concorrenza sleale, ai danni subiti per il proliferare della fauna selvatica”. Di qui oltre alla richiesta della dichiarazione dello stato di calamità o ‘stato di crisi temporaneo per i cambiamenti climatici’ tale da consentire di utilizzare misure e interventi straordinari. Ponzano e Dallera propongono, inoltre nell’immediato:
– Intervento straordinario a favore di tutte le aziende agricole piemontesi (con iscrizione a
INPS) con ristori una tantum risultante dalla media di fatturato degli ultimi 3 anni con percentuale non inferiore al 10%
– Intervento in conto capitale che interessi per finanziamento di liquidità a totale garanzia pubblica del 100% e parziale deroga alle rigide regole di determinazione delrating bancario
– Sospensione del pagamento contributi previdenziali anche dei dipendenti
– Sospensione dell’attività di riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione, anche per le rate della rottamazione
– Sblocco dei pagamenti ARPEA fermi per problemi di fotointerpretazione dovuti ad AI

A queste proposte se ne aggiungono poi alcuen strutturali:
– Interventi concreti per un piano assicurativo realizzabile, economicamente sostenibile a garanzia del reddito delle aziende
– Preparare e realizzare un piano di interventi sul territorio che preveda la pulizia difiumi, torrenti, fossi
– Promuovere misure del CSR a fronte di impegni per la manutenzione straordinaria del territorio da parte delle singole aziende. Si tratta di un discreto pacchetto che avrebbe, certamente, una ricaduta positiva per il mondo rurale.
La ‘palla’ passa adesso alla Regione Piemonte ed al Governo Nazionale
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