Paola Silvia Dolci ‘scrittrice dell’anno’

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di Guido Michelone

Novembre è arrivato , con qualche novità editoriale soprattutto in vista delle feste natalizie, quando il
libro come regalo è da sempre un ottimo investimento affettivo a prezzi contenuti; in ogni caso, sta già arrivando iltempo di bilanci per il biennio letterario 2021-2022, magari con l’intento di mettere sotto l’albero, tra un paio di mesi,proprio uno dei titoli indicati.

A ben vedere oggi, in Italia, non c’è che l’imbarazzo scelta e, per andare a colpo sicuro, basta entrare in libreria, navigare in rete o leggersi le classiche settimanali dei testi più venduti. Ma per andare un po’ in
controtendenza vogliamo qui segnalare un volume non da top ten, ma di altissima qualità letteraria: Diario del sonno di Paola Silvia Dolci, uscito per Editoriale Le Lettere di Firenze nell’aprile 2021 si rivela un piccolo autentico longseller, ancor oggi molto letto e discusso dalla critica online o sulle riviste. La novità principale di Diario del sonno, visto il passato e il presente di poetessa della giovane autrice cremonese, è di porsi appunto come un diario, però a metà fra narrativa, lirica, autobiografia.

Il testo inizia con una citazione in latino, ‘eadem mutata resurgo’, che, tradotta, vuol dire ‘risorgo uguale eppure diversa’: e sono appunto i due poli opposti dell’uguaglianza e della diversità ad attrarsi vicendevolmente nel personaggio di Paola che è una giovane disinvolta, anticonformista, persino sfrontata che però se da un lato ama dominare, dall’altro lato rivela un animo tormentati e diverse passioni altrettanto contrastanti. La protagonista, infatti, subito dopo una brillante laurea in ingegneria navale inizia ad accusa qualche colpo psicologico, perché dal suo inconscio si concretizzano i fantasmi di un’adolescenza difficile, purtroppo vissuta tra molestie, violenze, abbandoni.

A questo punto lo smarrimento interiore prevale sul vissuto quotidiano, nel senso che la mente va per conto proprio mentre il pensiero cozza contro la realtà esterna: si tratta di una ‘depressione maggiore’ accompagnata da una sorta di ‘assenza di controllo degli impulsi’ stando a una diagnosi clinica è precisa. E da qui parte la riflessione di un libro che si pone quale ‘cronaca di un salto nel vuoto, dove si alternano esperienza e rielaborazione inconscia di quella esperienza’, con un’esistenza oggettiva indeterminata, oscillante fra la verità e la menzogna. Paola decide quindi di percorre la strada della psicanalisi – forse più un tunnel che un labirinto – grazie alla guida di un terapeuta serio, paziente, fedele, in grado insomma dal salvarla da tentativi suicidi, nei momenti in cui lei si trova al centro di un dolore che lacera i nervi e ottunde il cervello.

Il percorso verso la guarigione è tutt’altro che semplice, irto di ostacoli, magagne, imprevisti, contraddizioni, ma viene, come il resto, svelato, poco a poco, dall’Autrice mediante uno stile frammentario quasi psichedelico, che è il punto di forza del libro stesso, dove, come già visto, le parole vengono lasciate a mezz’aria tra narrativa, lirica, autobiografia, facendo di Diario del sonno uno dei testi fondamentali del biennio 2021-2022.

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