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Nell’ambito del PCTO la classe 3 SIA- Servizi informativi aziendali dell’Istituto tecnico economico Piero Calamandrei di Crescentino che appartiene all’Istituto di istruzione Galileo Ferraris di Vercelli, dirigente Cinzia Ferrara, ha portato a termine il progetto ‘Valenza orafa’. Allievi ed allieve hanno avuto modo di approcciare con le tematiche di uno dei maggiori poli dell’oreficeria e del lusso, la Città di Valenza, che è anche punto di riferimento per il distretto ad esso afferente. Suddivisi in gruppi hanno dapprima sviluppato 5 tematiche di ampio respiro inerenti Valenza: ‘Valenza e il rapporto con le ditte straniere’, ‘Valenza e la sua storia’, ‘Valenza e il lavoro femminile’, ‘Valenza e l’Arte Orafa’, e ‘L’Orgoglio Valenzano, gli artigiani’. I lavori, tutti su base digitale, ma accompagnati da una spiegazione orale, sono stati dapprima illustrati ai docenti, coordinati dal professor Samuele Savinelli, poi un gruppo più ristretto di nove, tra allievi ed allieve, ha prodotto l’elaborato finale, che ha visto anche un buon lavoro di sintesi del materiale documentario, cartaceo e digitale, raccolto, grazie anche ai suggerimenti del direttore della Biblioteca Comunale di Valenza, Cristina Zuccaro. Il lavoro finale è stato anche presentato al sindaco di Valenza, Maurizio Oddone ed all’assessore alla Coesione territoriale, Rosella Gatti che si sono recati sino a Crescentino e, tornati per un’ora tra i banchi di scuola, hanno dapprima ascoltato l’esposizione dei ragazzi e poi avuto con loro un dialogo rispondendo a domande su quello che è il sistema valenzano e sulle sue potenzialità all’interno dell’economia piemontese, nazionale ed europea. Sia il sindaco che l’assessore si sono complimentati per il lavoro svolto dicendosi ben lieti di averli in visita a Valenza. Successivamente la 3 SIA ha realizzato un pregevole filmato partendo dall’esposizione illustrata al primo cittadino valenzano e che si pensa di portare anche nella Città dell’Oro. Tutti gli studenti, infine, hanno considerato positivamente l’esperienza perché li ha portati a contatto, sia pure indiretto, con una realtà pulsante, come quella del mondo dell’oreficeria e della gioielleria, e dal respiro internazionale
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