Kutaisi, le Georgia da scoprire tra passato e presente

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dall’inviata Ilaria Rey

Partenza, destinazione Kutaisi…città quasi sconosciuta, dal sapore esotico, che le persone difficilmente riescono a collocare su una carta geografica. Kutaisi, seconda città più importante della Georgia, capoluogo della regione dell’Imerezia, sorge lungo le rive del fiume Rioni, addossata alla collina e “sparsa” nella pianura circostante. La centralissima piazza Agmashenebeli accoglie i visitatori con la sua elegante fontana della Colchide, ricordo del glorioso passato di capitale di questo regno. La memoria corre a Giasone e agli Argonauti e si scontra con una realtà fatta di un “medioevo travestito di modernità”. Le contraddizioni sono subito evidenti: McDonald e tubi del gas sospesi su improbabili tralicci arrugginiti, chiese come scrigni e palazzi fatiscenti recanti il fascino dei fasti passati. Il centro cittadino offre parchi, grandi viali, locali tipici e un cospicuo numero di monumenti in memoria delle grandi personalità georgiane; passeggiando è facile imbattersi in un uomo seduto su una panchina intento a srotolare una pellicola cinematografica sotto gli occhi stupiti di un bambino, una donna con un cesto sottobraccio, un ragazzo pericolosamente in bilico sul parapetto di uno dei ponti sul fiume Rione che, come un equilibrista, porge un cappello ai curiosi che si fermano ad osservarlo, due distinti signori che guardano fissi i passanti, un cineasta con la sua macchina da presa pronto ad immortalare il traffico che lo circonda: sono tutte statue bronzee che ricordano scrittori, attori, personaggi illustri della storia locale. Se si ama l’architettura sacra, Kutaisi offre un perfetto esempio di integrazione religiosa con chiese ortodosse, cattoliche e una sinagoga dell’Ottocento, dipinti dai colori sgargianti accolgono in questi luoghi dove il silenzio regna sovrano, illuminati da candele di cera d’api che rendono l’aria profumata e mistica. Monasteri arroccati sulle alture circostanti, come quello di Gelati e di Motsameta, facilmente raggiungibili con un taxi, testimoniano l’importanza della Georgia in periodo medievale, quando teologi, filosofi, matematici e astronomi si spostavano da Costantinopoli a qui per tenere lezioni nelle accademie di questi monasteri. Dopo tanto peregrinare, la cucina locale rifocilla il palato con le zuppe a base di carne e spezie, i khinkali, grandi ravioli ripieni di carne o formaggio, il khachapuri con formaggio e uova, e il churchkhela, dolce tipico fatto con frutta essiccata immersa in succo d’uva altamente condensato. Di particolare interesse è il vino, la cui produzione affonda le radici nella storia più remota, infatti le testimonianze vitivinicole nelle valli del Caucaso risalgono a ottomila anni fa. Sicuramente Kutaisi è una meta diversa dalle solite capitali europee, forse non in cima alle classifiche delle mete più gettonate, ma proprio questo consente al turista di avere l’opportunità di immergersi completamente nella cultura georgiana più genuina, non ancora contaminata dal consumismo sfrenato, di conoscere genti, luoghi…e animali, sì, perché qui è normale incontrare cani e gatti randagi che popolano le vie cittadine, coccolati e rispettati, che ti seguono nel girovagare in cerca di una carezza, o addirittura vacche, libere di spostarsi, da un pascolo all’altro, invadendo le strade e fungendo da simpatici rallentatori del poco traffico georgiano.

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