riceviamo e pubblichiamo:
il ministro Calderoli è stato a Torino per firmare la pre-intesa sull’autonomia differenziata con la
Regione Piemonte. La nostra Giunta si allinea con solerzia alle scelte della Lega, seguendo il
passo di Lombardia, Veneto e Liguria.
La prima vittima di questa sciagura potrebbe essere la sanità. Qualcuno potrebbe chiedersi
perché, visto che le Regioni già oggi godono di un’ampia autonomia in materia sanitaria, con i
risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
La risposta è semplice. Il Piemonte è l’unica Regione del Centro-Nord ad essere rimasta per ben
sei anni sotto piano di rientro, costretta a chiedere l’intervento dello Stato per rimediare alle
proprie difficoltà gestionali. E oggi si ritrova di nuovo con un bilancio sanitario in bilico, al limite
di un nuovo commissariamento. Nonostante ciò, la Giunta rivendica maggiore autonomia, come
se bastasse una dichiarazione d’indipendenza per risolvere problemi che non è in grado di
governare.
La verità è che con l’autonomia differenziata la sanità italiana rischia di superare definitivamente
il punto di non ritorno nell’abbandono della copertura universale. Già si affaccia l’ipotesi di polizze
private per ottenere corsie preferenziali nel servizio sanitario: un cambio di paradigma che apre
la strada a un sistema a due velocità.
La Lombardia è già oltre: con la delibera 4986 del 15 settembre scorso ha dato mandato alle
aziende sanitarie di stipulare accordi con compagnie assicurative per riservare ai loro clienti
parte delle strutture pubbliche, ristrutturate e senza liste d’attesa. Un modello che, con la forza
politica che la Lombardia esercita sulle altre Regioni dello stesso colore, rischia di diventare il
nuovo standard. Con buona pace della copertura universale e dell’articolo 32 della Costituzione.
Barbara Baino
Segretario Regionale del Piemonte
del Partito Liberaldemocratico
Agostino Neirotti
Ricerca, innovazione scientifica e welfare per il Partito
Liberaldemocratico del Piemonte
Franco Ancona
Responsabile della politica sanitaria nazionale
del Partito Liberaldemocratico

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