Biella, al via l’undicesima edizione di ‘emergenza freddo’: protezione ma anche inclusione

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E’ partita il 21 novembre, in corrispondenza con l’abbassamento delle temperature, l’undicesima
edizione del progetto “Emergenza Freddo”, confermando la formula del potenziamento posti
dormitorio con accoglienza diffusa (dieci posti in più) e con la messa a disposizione di uno spazio
diurno nelle ore preserali, le più fredde.
In linea con quanto sperimentato già nella precedente edizione, l’Emergenza Freddo si candida ad
essere non solo un progetto ‘salva vita’ per proteggere dal freddo, ma anche per offrire – in modo
strutturale – l’opportunità per uscire dalla marginalità, facilitando percorsi di ‘aggancio’, accesso ai
servizi, avvio di percorsi di inclusione con la presa in carico da parte dei servizi sociali e sanitari.
Oltre all’accoglienza notturna e diurna, alle persone vengono offerti: kit igiene (prodotti per l’igiene
personale e dispositivi di protezione come mascherine e gel igienizzante), indumenti invernali,
pasti, docce, lavaggio abiti, monitoraggio delle condizioni di salute, colloqui di orientamento ai
servizi sociali e sanitari, segretariato sociale per accesso alle varie opportunità di aiuto,
orientamento e accompagnamento legale per le persone straniere.
Il servizio ISI dell’ASL BI collabora eseguendo i tamponi al primo accesso e per eventuali
sintomatici, valutando anche la situazione vaccinale.
Commenta Marco Romano, presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio
I.R.I.S.: “In chiusura dell’emergenza freddo 2021-2022, una volta terminato il progetto, nessuno è
rimasto ‘per strada’. Per tutte le persone il ‘Sistema’ Accoglienza Plurale è riuscito a trovare una
collocazione alternativa. Per sette di queste sono stati attivati percorsi di housing first (che rientrano
nelle 30 progettualità seguite dall’èquipe specialistica per l’housing first), che significa un tetto
sopra la testa non ‘a termine’, che è un grande risultato”.
“La presenza di persone senza dimora sta diventando una realtà sempre più diffusa anche a Biella –
commenta Isabella Scaramuzzi, assessore alle Politiche sociali del comune di Biella – Se in altre
città questo fenomeno è diventato ormai parte del contesto di disagio e grave crisi economica che ha
investito il nostro Paese, qui a Biella non siamo ancora pronti a considerarlo segno di una
emergenza ormai strutturale. Le istituzioni e gli enti del terzo settore del nostro territorio lavorano
incessantemente affinchè nessuna persona – almeno d’inverno – resti al freddo, ma i numeri di
quest’anno, complice l’arrivo di numerosi stranieri, non garantiscono i risultati ottenuti nelle
precedenti edizioni dell’emergenza freddo. Faremo il possibile e anche di più perché non succeda
anche a Biella che ci si “abitui” alla povertà estrema”.
Franco Ferraris, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, conferma la missione
della Fondazione: “Essere vicini ai più fragili offrendo soluzioni e servizi sempre più strutturali e
coordinati che li aiutino ad uscire dalle logiche emergenziali: è questa la mission che la Fondazione
si è data e che nel progetto “Emergenza freddo” trova concreta espressione. Passare dalla
dimensione dell’emergenza a quella della prevenzione delle vulnerabilità è infatti una sfida che il

territorio può vincere solo unito, mettendo a punto processi progettuali che permettano di allargare
la visione del contesto. I positivi risultati di Emergenza freddo ci confermano che è la strada giusta
da perseguire”.
La rete dei soggetti sottoscrittori è consolidata: Città di Biella, Consorzio I.R.I.S., CISSABO,
Caritas Diocesana Biella, ATS Accoglienza Plurale (capofila coop. Maria Cecilia), Croce Rossa
Italiana sez. Biella, Centro Territoriale per il Volontariato, ASL BI, Gruppi di Volontariato
Vincenziano, ACLI Biella, Associazione Papa Giovanni XXIII di Biella, Associazione La Rete,
Associazione Tunka, ’Associazione NOmafiebiella.

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