Il biellese è terra di tessitori e industrie tessili. E questo retaggio atavico è servito ad Alessio Ercoli, già consigliere comunale a Biella (dove fece approvare un ordine del giorno per la lingua piemontese votato anche da un consigliere di origine marocchina) per portare ad un tavolo, al Golf Club di Cavaglià, esponenti del mondo culturale e politico piemontese e piemontesista e non solo, in quanto c’erano anche alcuni savoiardi e il leader del Patto per il Nord Paolo Grimoldi, presenza quest’ultima singolare dato che al di là del Ticino ci sono storia e cultura ben evidenziati che poco hanno a che vedere con quella piemontese a meno che non ci si ponga in una prospettiva politica.

Dopo una premessa dello stesso Ercoli che ha rimarcato il carattere culturale della riunione e le differenze già note tra i vari gruppi e persone partecipanti e un primo giro di tavolo nel quale non è mancato il riaffiorarsi di refrain già sentiti più volte in occasioni simili, il senso concreto tutto biellese di Ercoli e di Roberto Gremmo ha portato ad un risultato la decisione di creare un evento nel quale tutti, nel rispetto delle relative identità, possano riconoscersi e che dovrà vedere la luce entro il prossimo anno, previa la nascita di un coordinamento leggero che lo predisponga e il ritrovarsi ancora quest’anno in una manifestazione con spirito unitario.

Questa impostazione non ha avuto nessuna posizione contraria e ha posto fine a tre ore di dibattito e confronto in modo costruttivo.
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