Cavagnolo, una panchina gialla per sensibilizzare contro l’endometriosi

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«La Regione Piemonte l’anno scorso ha varato la nuova legge sull’endometriosi – spiega Gianluca Gavazza, consigliere regionale del gruppo Lega Salvini Piemonte – che modifica e integra la legge regionale 10/2017, introducendo aspetti legislativi innovativi rispetto al nuovo Percorso di diagnosi, terapia e assistenza (Pdta), e in particolare aggiorna la composizione e il funzionamento dell’Osservatorio regionale, prevede l’istituzione del Registro regionale elettronico dell’endometriosi e del Centro di riferimento regionale, che si occuperà di pianificare le attività formative e di aggiornamento per il personale socio-sanitario di strutture ospedaliere e consultori. Il Registro elettronico, inoltre, aiuterà a migliorare la conoscenza epidemiologica e il trattamento diagnostico anche a fini di ricerca».

Domenica 12 marzo a Cavagnolo, nella Città Metropolitana di Torino, alla presenza del consigliere regionale del territorio Gianluca Gavazza e del sindaco Andrea Gavazza con l’amministrazione comunale, è stata inaugurata la Endopank, la panchina gialla per la sensibilizzazione sull’endometriosi a cura dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte odv” della referente Deborah Di Bin, con la collaborazione del Gruppo Scout di Cavagnolo che si è dedicato alla verniciatura della panchina.

«Nel 2022 si è tenuta la prima Giornata regionale per la lotta all’endometriosi, che si celebra in contemporanea con la giornata mondiale e nazionale, il 28 marzo. Sono 300 mila le cittadine colpite in Piemonte dall’endometriosi, una patologia che affligge il 10-15% delle donne in età riproduttiva, il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficoltà a concepire – spiega nel dettaglio Gianluca Gavazza, Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte -. I casi conclamati in Italia sono almeno 3 milioni, con un picco di età che va dai 25 ai 45 anni, si stima che soffrano di endometriosi 14 milioni di donne nell’Unione europea e 150 milioni nel mondo. Purtroppo fare diagnosi è molto complesso e il fatto di parlarne anche a livello istituzionale è un grande passo nella direzione della prevenzione».

«Quella di oggi è un’occasione per diffondere la conoscenza di una patologia che affligge un numero importante di donne – continua il consigliere regionale Gianluca Gavazza -. In Consiglio regionale è da poco stato approvato all’unanimità un ordine del giorno per inserire nel nomenclatore regionale, e quindi a carico del sistema sanitario, la crioconservazione degli ovociti delle donne affette da endometriosi grave. Una situazione che garantirebbe loro la possibilità di essere madri anche dopo difficili percorsi terapici. È importante inoltre richiamare l’attenzione sull’attività delle associazioni di volontariato e sulla formazione del personale sanitario, cosi come su campagne informative, perché la limitata consapevolezza della patologia è spesso causa di ritardo di diagnosi della malattia. Una battaglia che è anche sociale e di impegno civile, per troppo tempo rimasta una battaglia silenziosa delle tante donne colpite».

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