di Alessio Ercoli **
La firma della pre-intesa tra Stato e Regione Piemonte firmata dal Ministro Calderoli e dal Governatore Cirio è un passo in avanti fondamentale per i nostri territori e rappresenta un tassello importante nel percorso verso la concreta applicazione dell’Autonomia differenziata.
Si tratta di un atto reale e necessario, con il quale non si fa propaganda bensì si impegna il governo e la Regione a concludere i negoziati già avviati, con l’obiettivo condiviso di raggiungere un’intesa riguardo a funzioni concernenti le materie: protezione civile, con una maggiore autonomia decisionale e operativa nelle fasi emergenziali; le professioni, con la possibilità di disciplinare nuove figure professionali di rilevanza regionale; la previdenza complementare e integrativa, con la facoltà di attivare strumenti territoriali anche dedicati al personale pubblico, in particolare quello sanitario; la tutela della salute e il coordinamento della finanza pubblica sanitaria, con una gestione più flessibile della programmazione economica, tariffaria, organizzativa e strutturale, nel pieno rispetto dei livelli essenziali di assistenza stabiliti a livello nazionale.
Le pre-intese sono il primo passo del percorso che porterà poi, in Parlamento, alle intese definitive. Avere l’autonomia su queste materie significa, per esempio, che se la Regione è a posto con i conti e i Lea, si può indirizzare la spesa su altri capitoli come per esempio il personale. Sempre in tema sanità, le Regioni potranno utilizzare anche gli avanzi e grazie all’aumento dei fondi si potranno prevedere forme di welfare per medici e infermieri che lavorano negli ospedali di montagna, destinando risorse aggiuntive per medici e infermieri che scelgono di lavorare, per esempio, nelle zone di montagna garantendo il diritto alla salute anche nei territori più lontani dalle grandi città. Inoltre, per le aree montane è stato previsto il raddoppio del punteggio, l’aumento delle indennità ai medici e detrazioni fiscali per la prima casa. Per quanto riguarda la Protezione civile, la Regione potrà dichiarare subito lo stato di emergenza in caso di calamità naturale. Si potranno anche riconoscere le specificità a professioni che per loro natura sono regionali, e non nazionali, come le guide alpine o i maestri di sci che saranno così riconosciute come professioni a pieno titolo.
Un risultato fortemente perseguito dalla Lega in anni di battaglie a supporto dello sviluppo dei nostri territori e, ricordiamolo, previsto dalla nostra Costituzione. Autonomia e sussidiarietà sono un vantaggio per tutti, e una forma di riequilibrio importante per una Regione come il Piemonte, che vanta nei confronti dello Stato un residuo fiscale annuo di circa 10 miliardi di euro (pari al 50% in più dell’intero bilancio della nostra Regione!) e che ora grazie al lavoro della Lega in Regione e in tanti Comuni, tra i quali Biella dove nel 2019 è stata approvata la mozione a mia prima firma a sostegno dell’Autonomia del Piemonte, si inserisce nella locomotiva del Nord assieme a Lombardia, Veneto e Liguria come motore istituzionale e politico della richiesta di maggiori competenze e responsabilità territoriali.
** Vice coordinatore Lega Giovani Piemonte

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