Guido Michelone e il Jazz Day Unesco a Vercelli

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Su tutto il Pianeta, in circa 180 Paesi, ogni anno si festeggia, grosso modo dal 30 aprile al 6 maggio, l’International Jazz Day UNESCO 2024, ovvero la Giornata Mondiale del Jazz, voluta da Herbie Hancock, grandissimo pianista e fondatore dello stesso Jazz Day con le seguenti motivazioni: “Scopo di questa giornata è quello di far crescere nella comunità internazionale la consapevolezza delle qualità del jazz, come mezzo formativo, come forza di pace, di unità, di dialogo e di più stretta cooperazione fra le persone”. Fra le tante manifestazioni dei giorni scorsi o ancora in atto come il Torino Jazz Festival, in ogni località piemontese e lombarda, va menzionata l’intraprendenza del professor Guido Michelone, docente di Storia del Jazz al Conservatorio Vivaldi di Alessandria e all’Università Cattolica di Milano in qualità di promotore e protagonista del jazz come arte e cultura.
A tale proposito, numerose e acclamatissime risultano infatti le sue lectio magistralis nei due prestigiosi atenei, mentre nella città natale ,Vercelli, è dal 2014 che Michelone festeggia la ricorrenza a cominciare dal recital Rota Trio al Bar Cavour organizzato in forma privata, per approdare l’anno dopo – grazie ai positivi riscontri – alla Società del Quartetto che ospita dal Ridotto del Civico al Museo Borgogna, tra il 2016 e il 2022, Enrico Pieranunzi, Gianni Coscia, Gianpaolo Casati,, Enrico Intra, Emanuele Sartoris, Carlot-ta e molti altri jazzisti. Ieri, venerdì 3 maggio, per la prima volta per il Jazz Day vercellese ha presentato un enorme artista afroamericano, Eric Mingus, dopo la parentesi del giorno prima al Museo Leone per la conferenza “Jazz: Vercelli, Italia, Europa” con Guido Michelone ed Edoardo Rosso, dove sono stati proiettati rari filmati di artisti locali ma di fama internazionale come Cinico Angelini, Guido Lamorgese, Giulio Libano, Sergio Rigon, spesso in compagnia di grandi solisti nazionali o stranieri da Joe Venuti a Franco Cerri, da Renato Sellani a Chet Baker; e dulcis in fundo una chicca risalente al 1976 quando il pittore vercellese
Fiorenzo Rosso girò il documentario “Jazz Man” dove appaiono gli allora giovanissimi solisti Alberto Bocchino, Virgilio Bertone, Claudio Saveriano.


Sempre Michelone davanti alla sala del Borgogna gremita di pubblico presenta lo show inedito di Mingus, del quale Francesco Buffoli sul sito «Storia della Musica»: “Anche Eric si è formato respirando jazz, le liturgie della chiesa afromericana, il blues. Ha studiato le complesse partiture orchestrali e i lussureggianti arrangiamenti assemblati da Charles per le sue band futuriste, ma poi è andato per la propria strada. Lo separano da Charles non solo alcuni decenni di vita, ma anche tanto funk, tanto rock e tantissimo hip hop. La cosa si sente. (…) Più che all’inarrivabile padre, Eric assomiglia a Gil-Scott Heron: il suo discorso musicale si costruisce sul blues, sulla spoken poetry. Le sue invettive hip hop blueseggianti sono immerse dentro paesaggi sonori creativi che rubano idee al jazz e al funk. Il testo diventa parte essenziale della composizione, mentre le ricche sfumature degli strumenti a fiato, la sordina wah-wah, le armonie
spezzate e sventrate restano concetti piuttosto lontani”.
Ad accompagnare Mingus il chitarrista Sergio Sorrentino, vercellese d’azione, allievo di Angelo Gilardino,
musicista a tutto mondo in grado di spaziare dal classico al barocco, dal moderno al contemporaneo, usando gli strumenti sia acustico sia elettrificato, tra i pochi al mondo a utilizzare la chitarra elettrica in ambito colto, entro cui tantissimi compositori odierni gli scrivono apposite partiture. Ciò non toglie che i suoi interessi, come nel caso di questa sera, si rivolgano anche al jazz, al blues, e al rock in un programma specifico e inedito –in anteprima mondiale – per
Vercelli, la Società del Quartetto, il Museo Borgogna e la Casa Jazz Vercelli. Guido Michelone infine sarà ancora presente in rete per celebrare l’International Jazz Day UNESCO 2024 nelle vesti di promotore e protagonista del jazz come arte e cultura sui siti ‘Doppio Jazz’ e ‘Jazz & Jazz Reloaded’, in attesa della presentazioni al Salone del Libro di Torino con le nuove uscite editoriali.

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