I salmi di Alessandro Colombano

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Mentre l’arte visiva del Rinascimento gode del massimo prestigio e dei maggiori consensi popolari in Italia e nel mondo, lo stesso non si può dire con l’arte della musica, a differenza di quanto avviene nella produzione colta tra la metà del Settecento e l’inizio del XX secolo, con autori quali Bach, Mozart, Beethoven, Verdi, Wagner, Puccini, Stravinskij entrati quasi a fare parte di un immaginario pop. Chissà quanti oggi ad esempio conoscono un compositore quale Orazio Colombano (1554-1595) al quale nel 2018 viene dedicato il cd Psalms For Six Voces firmato in copertina da Don Denis Silano assieme alla Cappella Musicale della Cattedrale di Vercelli.
L’intraprendente prelato vercellese, musicista e musicologo, parla di quest’opera prima, che già rivela, in Colombano, freschezza ed esuberanza di una giovinezza unita a solida formazione, in questi termini: “(…) lo stile offre larghe concessioni a un’organizzazione antifonica che pone spesso in dialogo gruppi vocali diversi.

Troviamo qui una sorta di prontuario delle caratteristiche del salmo polifonico del tempo: dall’omoritmia, con una declinazione sillabica anche molto stretta, alla polifonia imitativa più serrata, vicino ai modelli fiamminghi. I diversi generi sono talvolta accostati in sezioni contigue del testo, in altri casi usati per porzioni più ampie o per interi brani. La varietà modale ci permette di gettare lo sguardo tra la struttura del recitativo salmodico e la sua declinazione polifonica nel tardo Cinquecento”.

Nel libretto, in versione bilingue (inglese e italiano) Silano inoltre spiega che come la cattedrale di Vercelli: “(…) aveva visto alternarsi, tra il 1543 e il 1570, musicisti prestigiosi, a partire da quelli attivi presso la cappella ducale dei Savoia. Fin dal 1495 il vescovo Bonivard aveva creato in città il Collegio degli Innocenti nel quale sei pueri erano educati per il servizio musicale della chiesa madre. A questi si affiancano si affiancavano i cantori adulti beneficiati, tra i quali molti musicisti fiamminghi e francesi. E poi ancora organisti, suonatori di cornetto, di trombone, di tiorba e di strumenti ad arco violino e violone”. Colombano, giunto a Vercelli nel 1579 per il suo primo importante incarico, vi resta un paio d’anni, quel tanto che basta per affacciarsi sul panorama artistico del Rinascimento musicale tardo-cinquecento, che viene attraversato da profondi cambiamenti sia ecclesiali sia artistico-musicali, che gli consentiranno poi di esprimersi in centri prestigiosi come, Milano, Padova, Brescia, Urbino e Venezia.

E per conoscere meglio Colombano c’è il cd che ha come titolo Harmonia super vespertinos omnium solemnitatum psalmos sex vocibus decantada, dove l’autore ponen appunto in musica i salmi della liturgia dei Vespri di tutte le,solennità in base all’ordinamento tridentino. Si tratta altresì della prima opera a stampa edita da un musicista attivo nella Cattedrale vercellese e per quanto concerne il disco della prima incisione mondiale, basata sull’edizione curata dallo stesso Silano nella serie Bibliotheca Musicalis Ecclesiae Vercellensis della collana Vox Antiqua. Tutto questo dimostra che Piemonte e Liguria possono vantare una storia della musica rinascimentale ancora tutta da scoprire che per fortuna, negli ultimi tempi, trova in Don Denis Silano un musicista e un musicologo in grado di svolgere meravigliosamente un compito importantissimo.

Guido Michelone

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