Il cinema a Natale: consigli librari su film, attori e registi

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Tempo di lettura:3 Minuti, 22 Secondi

di Guido Michelone

Le vacanze natalizie che per molti vanno dall’antivigilia alla Befana, sim prestano volentieri a svaghi e passatempi, soprattutto in questo 2023 in cui Natale e capodanno sono posizionati di lunedì garantendo ampi week end di spensieratezza. Per chi non va in montagna a fare sci o slittino, il periodo natalizio, di sera e di pomeriggio, riguarda, come hobby, soprattutto l’andare al cinema in compagnia, tra amici o con la propria famiglia. Ma, al di là di storici cinemini o tecnologiche multisala, lo spettacolo della Settima Arte, come viene spesso definita, riguarda anche l’uso e consumo domestico, tra costosi DVD e Blueray e abbonamenti a TV tematiche o semplicemente fra reti generaliste e canali gratuiti specializzate proprio in soli film.

Di fronte all’abbondanza di offerte, il mondo della cultura reagisce con un’altrettanta significativa proposta di libri sull’argomento, utili, mai come oggi, in un momento in cui la critica cinematografica, che non solo faceva opinione ma quasi dettava legge su riviste e giornali, viene sostituita dal web e dai social dove uno è uguale a uno. Il libro invece è filtrato editorialmente da una rete di esperti, ragion per cui sa garantire autorevolezza e precisione nell’informare, narrare, comunicare e giudicare. Trai molti testi sul cinema usciti nel 2023 se ne possono quindi indicare otto che vantano ciascuna una propria originalità, unita al piacere della scoperta e della lettura.

Si può in tal senso iniziare con Filmacci (Bibliotheka) di Fiulippo Morelli e Cesare Paris, che presenta le schede di cento film italiani (usciti tra il 2000 e il 2022) da evitare in quanto brutti, scostanti, banali, prevedibili: i pareri sono motivati e dunque il manuale è utilissimo contro l’oggettiva fuffa sovrabbondante. Sempre a tema c’è Ecovisioni (Ambiente) di Marco Gusotti dove l’analisi dei film è ancora di cento titoli pescati tra quelli che si occupano, in vario modo, di ecologia del corso della storia del cinematografo dalle origini a oggi: utili per studenti, professori, politici e ambientalisti anche i cinque percorsi didattici allegati. Un po’ di nicchia parrebbe invece L’architettura nel cinema (Lindau) di Giorgio De Silva, dove però le molte immagini da supporto al testo possono stimolare una sorta di turismo cinematografico (peraltro già esistente) che concerne gli edifici veri o simulati dove vengono girate molte pellicole.

Passando ora ai protagonisti si legge tutto d’un fiato Carlo Delle Piane (Martin Eden) di Anna Crispino, la quale descrive nel privato la vita del proprio compagno, dapprima caratterista in gioventù, poi attore-feticcio per Pupi Avati, il quale riesce a valorizzarlo come interprete drammatico e un po’ surreale. La mia battaglia (Il Saggiatore) di Franco Maresco è composto su una serie di conversazioni con la fotografa Letizia Battaglia: entrambi palermitani (il primo per anni in coppia con Daniele Ciprì) risultano tra i pochi artisti a fare della propria difficile città un macrocosmo inventivo davvero sui generis. Pasolini. Luoghi, incontri, suoni (The Writer) di Amedeo Furfaro descrive il grande intellettuale Pier Paolo, passato dietro la macchina da presa, in parallelo alle classiche esperienze di poeta, saggista, romanziere, attraverso le location dei suoi film, le periferie da lui amate e le colonne sonore. E a proposito di colonne sonore Il pre-neorealismo di Renzo Rossellini (L’Onda) di Beatrice Bassi illustra l’opera musicale del grande compositore (fratello del ben più celebre regista Roberto) che, soprattutto fra il 1937 e il 1954, commentando con le sette note decine e decine di lungometraggio, dà lustro in Italia a un’arte fino allora ritenuta minore.

Infine per concludere un libro fuori dagli schemi: La bella confusione (Einaudi) del romanziere Francesco Piccolo è in realtà la cronaca di quanto avvenne sul set di due capolavori giurati nel 1963 rispettivamente da Federico Fellini e Luchino Visconti: Otto e mezzo e Il gattopardo; il trait d’union è l’allora giovane e bellissima Claudia Cardinale, l’attrice contesa dai due Maestri così diversi fra loro, ma punti di riferimento in un Paese dove la cultura è ancora politica.

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