Dopo la scelta del sito ex Monte Fibre per il nuovo ospedale di Ivrea si sono registrate diverse voci a favore e contro. Si distingue quella fuori dal coro del sindaco di Burolo, Franco Cominetto che pubblichiamo di seguito:

Con una mail inviata ai Sindaci del territorio dell’ASL TO 4 il 28 gennaio 2021( allegato), avevo espresso il mio pensiero su chi doveva essere il soggetto ad avere un parere decisionale in merito al sito dove avrebbe dovuto avvenire la costruzione del nuovo presidio Ospedaliero di Ivrea e Canavese, e il ruolo di un amministratore fin dove arrivava. Coerente con il mio pensiero non ho mai sottoscritto alcuna lettera per sostenere una o l’altra candidatura. Ho partecipato a riunioni per farmi un’idea delle varie valutazioni che venivano presentate, senza mai schierarmi . Premesso che la conferenza dei Sindaci aveva dato parere favorevole ai due siti presentati (il terzo è arrivato dopo, rappresentando una maggiore possibilità di valutazione) il ruolo dell’amministratore era concluso. Chi avrebbe dovuto analizzare e valutare l’idoneità del sito in base alla viabilità, infrastrutture, distanza e percorrenza nel minor tempo possibile da tutto il territorio di competenza, oltre ovviamente alle caratteristiche tecniche di costruzione del nosocomio, era la Regione Piemonte. Peccato che dal giorno dopo, il voto democraticamente espresso all’unanimità nell’individuare e presentare alla pari i siti, ha avuto sin da subito una corsa nel ricercare più consensi e sottoscrizioni per uno o l’altro sito. Praticamente, se mi è concessa una divagazione, democraticamente siamo tutti per i due siti valutati in ugual misura, ma democraticamente il mio è migliore dell’altro e mi prodigo a raccogliere consensi su quanto dico.

La conclusione di tutto è stata la conferenza del 28 cm(tralascio le prime valutazioni a studio Ires fatte da Regione Piemonte, poi una nuova commissione che ribalta lres , insomma il meglio del peggio). Ancora una volta la responsabilità decisionale spetta alla conferenza dei Sindaci, diciamo anche che molti se la sono voluta e cercata, e ancora una volta una spaccatura tra territori che vivono le stesse realtà e le stesse problematiche sanitarie

Sempre per coerenza alla mia posizione non ho partecipato, per cui non posso esprimere giudizi su quanto successo perché non ero presente. Certamente la Regione Piemonte nella persona dell’Assessore ha avuto un beneficio di questa situazione, trasformandosi da organo di verifica e decisionale, a puro spettatore di una disputa fratricida (nemmeno quello, perché pare fosse assente qualsiasi rappresentante dell’assessorato).

Sulla posizione tenuta dai territori sede di altri presidi ospedalieri, e facenti parte dell’ASL TO 4, per cui neutrali sul dove erigere quello di Ivrea e Canavese, hanno esercitato quello che gli è consentito: il voto. E’ pur vero che un cittadino di Gassino (puramente scelto come esempio) usufruisce dell’Ospedale di Chivasso, per cui se dovesse recarsi per una visita ad Ivrea, una tantum, l’ubicazione dell’Ospedale sarebbe ininfluente. Bisogna però fare un discorso “opportunistico”. Ivrea nell’economia del calcolo del voto ponderato ha un certo peso,  se ci fosse bisogno del suo appoggio per votare un istanza inerente a una problematica degli altri presidi, ovviamente non si può fare meno dell’apporto dei voti di Ivrea. Per cui in questa fase di voto è stata presa una posizione basata sulla scelta di Ivrea. Se Ivrea avesse scelto Ribes, la loro scelta sarebbe stata di conseguenza Ribes. L’unica nota negativa è  il calcolo dei voti, vista la quota percentuale del voto ponderato che è molto rilevante in quei Comuni, ha sicuramente falsato quello dei Comuni interessati.

Risultato finale? Sindaci contro Sindaci, territori contro territori, medici contro medici, per cosa? Per prendere decisioni che non ci competono.

Nella remota speranza che sia veramente la volta buona, aspettiamo ……

Massimo Iaretti

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