Il 23 gennaio scorso il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge di iniziativa govvernativa, il cosiddetto ddl Calderoli, sull’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario. Attualmente è assegnato alla Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio. ILtesto,che procede non senza critiche, ha sollevato alcune perplessità anche in Valle. Il consigliere di Rassemblement Valdotain, Stefano Aggravi, ha presentato a inizio settimana una interpellanza al Governo regionale sottolineando alcune problematiche: il riferimento alla ‘insularità’, la previsione di determinare tra i livelli essenziali delle prestazioni anche tutela della salute, alimentazione, produzione e trasporto dell’energia, governo del territorio con il fatto che le Regioni che hanno sottoscritto intese ci sarà un monitoraggio sulle materie oggetto, le intese tra Governo e regioni avranno una durata non superiore a 10 anni. L’interpellante ricorda poi le iniziative intraprese a favore di ulteriori anni da regioni a statuto ordinario come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, la bozza di proposta di modifica degli Statuti della Regioni a Statuto Speciale consegnata a Giorgia Meloni nell’ottobre scorso al ‘Festival delle Regioni’, e il percorso legislativo del ddl ‘Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane’. Nello specifico Stefano Aggravi chiede all’esecutivo valdostano se ci siano state interlocuzioni con il Ministero degli affari regionali e delle autonomie o altri sugli effetti che la determinazione dei Lep – Livelli essenziali delle prestazioni avrebbero sulle competenze assegnate alla Regione Valle d’Aosta, se sia intenzione della giunta promuovere nell’ambito del percorso legislativo del ddl Calderoli il richiamo alla aree montane come è avvenuto per quelle insulari
Valle d’Aosta, i dubbi di Aggravi (Rassemblement Valdotain) sul ddl Calderoli
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