di Massimo Iaretti
“Ci sono già state delle proiezioni ma questa la sento come la vera anteprima. Perché ogni volta che torno a Torino trovo le mie radici. Da qui riparto sempre. Quando mi è stato chiesto di occuparmi di questo film mi sono domandato come potevo raccontare la vicenda di un uomo senza giudicarlo. Dapprima ero incerto poi ho studiato la persona, i fatti e ho visto che c’era una piccola ingiustizia verso Almerigo Griz, spirito ribelle e che questa era una storia che si doveva raccontare, ma che non si doveva raccontare in modo banale. E nel 2019 ho trovato l’ispirazione in una frase di Tony Capuozzo che diceva che mai avrebbe avuto le sue idee ma che ma che era giusto ricordare Almerigo come collega che ha creduto in quello che faceva”. In queste parole di Giulio Base, regista e sceneggiatore di Albatross, la storia di un’agenzia stampa specializzata in reportage in zone di guerra, ma soprattutto la vicenda terrena di Almerigo Griz, nato a Trieste e scomparso nel 1987 in Mozambico mentre stava documentando un’azione di guerra.

La presentazione torinese si è tenuta alla Multisala Reposi di via XX Settembre martedì sera davanti ad un pubblico attento e partecipativo che ha seguito oltre all’intervento di Giulio Base i contributi di Fausto Centorame, l’attore che ha impersonato il reporter triestino e di Fausto Biloslavo, uno dei più noti giornalisti italiani con un’esperienza consolidata in tutte le parti ‘calde’ del mondo. “C’è un messaggio ai giovani – ha detto Fausto Biloslavo – se avete un sogno lo si può realizzare”, aggiungendo poi che Almerigo e la Albatross sono stati testimoni della guerra che è il lato oscuro dell’umanità. E poi, richiamando l’esperienza di Almerigo Griz in politica (era militante del Fronte della Gioventù e del Movimento Sociale in anni in cui la politica, soprattutto tra i giovani, era ‘calda’) ha invitato a ‘ricordare ma a voltare pagina’.

La pellicola ripercorre tutto lo spaccato della vita di Almerigo Griz, ruotando ad un incontro dell’Ordine dei Gionalisti del Friuli Venezia Giulia che nega l’affissione di una targa che lo ricordi e al dibattito che ne esce durante la sessione con il punto all’ordine del giorno, ma su questo filo conduttore fa rivivere dapprima le passioni politiche di cui di diceva poc’anzi che portavano allo scontro tra giovani di destra e di sinistra, tra loro e agli interventi delle forze dell’ordine, alla decisione di Almerigo di trascorrere un periodo in Europa (qui il richiamo alla canzone Strade d’Europa della Compagnia dell’Anello è forte) all’avventura e poi alla decisione di fondare, insieme a Fausto Biloslavo e Gian Micalessin la agenzia Albatross che si è conquistata la fama internazionale ‘sul campo’ documentando conflitti grandi e piccoli in tutto il mondo. La pellicola offre sicuramente, pur con qualche concessione alla fiction (del resto inevitabile) uno spaccato assolutamente reale su quelli che erano gli anni Settanta ed Ottanta e quali fossero le tensioni, gli ideali, le problematiche, girata interamente in Italia, soprattutto a Trieste ed in Puglia. Indirettamente, non riportato nel film, ovviamente, è stato ricordato in sala anche un legame piemontese: nella prima metà degli anni Novanta Albatross fornì un direttore al settimanale Notizia Oggi Vercelli, prima Fausto Biloslavo, poi Gian Micalessin.

E in quel giornale si formarono e crebbero con una bellissima esperienza di gruppo alcuni giornalisti, tra cui Maria Grazia Grippo, attuale presidente del consiglio comunale di Torino che in un breve intervenuto ha ricordato quella esperienza. E, mi si conceda un ricordo personale, anche il sottoscritto ha preso parte a quell’esperienza riconoscendo in Fausto particolarmente una grandissima passione per quello che fa e, soprattutto, di saperla infondere a chi gli è vicino.
+ There are no comments
Add yours