Si conclude con le tre giornate a Borgofranco d’Ivrea il Festival letterario sulle figure dimenticate del Piemonte dedicato quest’anno a Salvator Gotta in occasione del 135° anniversario dalla sua nascita.
Il festival itinerante aveva già toccato Crescentino, Valmacca ed Ivrea con una serie di appuntamenti e l’esposizione collettiva di pittura “il Piemonte in Tela” con opere di: Roberto Croin, Ezio Francescotti, Eugenio Pacchioli, Tony Muroni, Pasquale Filannino, Marco Pepè, Ettore Della Savina, Daniela Borla.
A Palazzo Marini di Borgofranco d’Ivrea, nella serata di venerdì è stato proiettato il film “La damigella di Bard”, del 1936, diretto da Mario Mattoli tratto dall’omonimo lavoro teatrale di Salvator Gotta.
Il sabato pomeriggio una serie di letture presentate in forma teatrale dall’autrice Luciana Banchelli e dall’attore Oreste Valente avente al centro “Salvator Gotta: dal Canavese, a Portofino, a Pontremoli per il premio Bancarella”.
Ha chiuso la serata Luciana Banchelli con la presentazione: “Antologia di Salvator Gotta” e “Profumi del tempo”. Nel primo libro sul grande autore canavesano del ‘900, una selezionata e ricercata serie di testi che descrivono magistralmente Ivrea e il Canavese con un inedito d’eccezione; nel secondo Gotta, ritorna ad Ivrea negli anni 2000 e racconta la sua città in un appassionato viaggio tra passato e presente.
Il festival si è chiuso domenica 20 novembre con la conferenza del prof. Mauro Corneglio: “Lettere, incontri, recensioni: l’amicizia tra Gotta e Celeste Ferdinando Scavini, fotografo e giornalista rivarolese”
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