Dopo il Giacosa di Ivrea, il 21 marzo a Cirié si presentano le ‘Storie di vita in prima linea’
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Giovedì 21 marzo, nella splendida cornice di Palazzo D’Oria, in sala Consiliare alle ore 21.00,
sarà presentato, il libro: “Storie di vita in prima linea – I professionisti sanitari degli Ospedali di
Ivrea, Chivasso e Cirié al tempo del Covid”, curato dal Gruppo Narravita e pubblicato da
Edizioni Pedrini. La serata sarà aperta dall’Assessore Barbara Re, della curatrice della
pubblicazione Fabrizia Cogo, dal direttore editoriale Ennio Pedrini e da autrici e autori del
Gruppo Narravita.
Il libro ripercorre l’impegno dei professionisti sanitari degli ospedali di Ciriè, Ivrea e Chivasso, al
tempo del Covid e ne traccia nelle sue descrizioni vissute dagli operatori in prima persona, un
quadro vero e reale di impegno umano e dedizione.
La curatrice per il gruppo Narravita Fabrizia Cogo ricorda come: “il proposito di raccogliere
questi difficili momenti, vissuti in prima persona dai professionisti sanitari degli Ospedali di Ciriè,
Chivasso e Ivrea al tempo del Covid, è nato dal desiderio di lasciarne traccia, una forma di
memoria collettiva che vuole testimoniare la dimensione più umana e umanizzante dei gesti di
cura di relazioni reinventate, di emozioni raccolte e condivise con chi c’era e con chi ha ricercato
nei silenzi delle propria interiorità prima e in un confronto necessario durante e nel dopo, le
risposte…”.
Il direttore editoriale Ennio Pedrini profondamente toccato dalle dichiarazioni leggibili nei testi
pubblicati:“ritiene che questi esprimano senza nascondere niente il vissuto e provato sulla pelle
dagli operatori sanitari che hanno operato al tempo del Covid, in situazioni a volte impensabili,
con problemi personale e famigliari che li hanno segnati profondamente”.
Nel volume sono pubblicate fotografie e immagini, che fanno riflettere sulle condizioni nelle quali
hanno operato gli infermieri ed i sanitari e tra queste, gli scatti del fotografo eporediese Maurizio
Gjivovich, che hanno fissato indelebilmente quanto attraversato nel periodo della pandemia, e
con grande precisione gli operatori in prima linea”.
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