Gattinara, minacce europee per le eccellenze vitivinicole piemontesi

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Partecipato l’incontro sulle minacce europee all’eccellenza vitivinicola piemontese organizzato
in collaborazione con il Comune di Gattinara e con l’Enoteca Regionale, che si è tenuto venerdì
10 febbraio nella splendida cornice di Villa Paolotti.
«Una conferenza che fa parte del ciclo di eventi che sto svolgendo in tutto il Piemonte per
affrontare le tematiche legate al settore vitivinicolo ed esporre le conseguenze delle misure
previste dalle istituzioni europee e sensibilizzare gli operatori del settore e l’opinione pubblica
in merito – dichiara l’europarlamentare della Lega Alessandro Panza».
All’incontro, molto partecipato, sono intervenuti il sindaco di Gattinara Maria Vittoria Casazza, il
vice sindaco Avv. Daniele Baglione, con la partecipazione di Umberto Stupenengo,
direttore dell’Enoteca Regionale di Gattinara.
«Sono molto contento dell’esito di questo incontro – continua l’europarlamentare Alessandro
Panza – ho portato degli esempi reali e ho avuto l’opportunità di illustrare le dinamiche che
portano alla concretizzazione di modelli che influiscono sul nostro sistema Paese. Pensiamo,
sbagliando, che l’Europa sia un’entità astratta e lontana, di cui i cittadini europei faticano a
cogliere i contorni, comprenderne il funzionamento, senza rendersi conto di quanto essa sia
vicina e immediata nelle sue ricadute in tutta la sfera della nostra vita quotidiana. Ho portato
come caso esemplificativo di questo il Nutriscore, la sua genesi, le motivazioni e l’esito della
nostra vittoria sulla battaglia in Europa sul sistema di etichettatura dei prodotti alimentari,
sviluppato in Francia e attualmente adottato ufficialmente da alcuni Paesi come Strumento di
Salute Pubblica, pensato per semplificare l’identificazione dei valori nutrizionali dei prodotti
alimentari, ma che in realtà andava a privilegiare i prodotti industriali delle multinazionali
catalogandoli come migliori rispetto a prodotti appartenenti alla dieta mediterranea e più in
generale ai prodotti Made in Italy, con devastanti ricadute sulla salute dei consumatori ed
economiche rispetto all’export del nostro Paese.
Per non parlare dell’ultima eurofollia, ovvero la richiesta dell’Irlanda di etichettare gli alcolici,
compreso il vino, con le stesse indicazioni di avvertenza presenti sui pacchetti di sigarette, in
un’ottica distorta che non distingue fra abuso e consumo consapevole di una bevanda dai
comprovati benefici nutrizionali se inserita in una dieta corretta. Per fortuna la battaglia non è
finita, nei prossimi mesi si dovrà infatti esprimere in merito anche l’Organizzazione Mondiale del
Commercio, in considerazione del fatto che questa normativa crei una barriera a livello
internazionale all’interno del mercato – conclude Panza».
Il Direttore dell’Enoteca Regionale, invece, ha voluto porre l’accento sul documento siglato a
Tel Aviv durante la 72ª sessione del Comitato regionale per l’Europa dell’Oms (l’Organizzazione
mondiale della sanità): l’“European framework for action on alcohol 2022-2025» un documento
che contiene le linee guida per ridurre il consumo di alcol con un obiettivo di diminuzione del
10% pro-capite entro il 2025 e propone anche ai Paesi produttori di vino come l’Italia e,
indirettamente quindi anche al Piemonte, un aumento della tassazione, il divieto di pubblicità,
promozione e marketing in qualsiasi forma, la diminuzione della disponibilità di bevande
alcoliche, l’obbligo di una “health warning” in etichetta (come per le sigarette) e un nuovo
approccio alla concertazione delle politiche che vedrebbe totalmente escluso il settore
vitivinicolo dal dibattito.
La cosa più preoccupante è che le linee guida sono state accolte integralmente senza alcuna
opposizione da parte delle delegazioni, anche da quella italiana e che è un contrasto al consumo
tout court, senza distinzione tra tipologie di bevande (superalcolici, vino o birra) e modalità di
consumo, tra quelli compulsivi e quelli moderati.
Il Piemonte, che è la regione italiana con più DOC e DOCG, sarebbe pesantemente danneggiata
da queste proposte perché non solo mettono in discussione la qualità dei nostri vini, che è fatta
di ricerca, cultura e passione, ma provocherebbero danni a un settore di eccellenza delle
produzioni nazionali. In quest’ottica, l’Enoteca Regionale con spirito propositivo, suggerirà alla
Consulta delle Enoteche Regionali del Piemonte e all’Assessore all’Agricoltura della Regione
Piemonte di proporre una soluzione alternativa al semplice alert sanitario (come avviene per le
sigarette), ma un QR code dove il consumatore possa ottenere tutte le informazioni, anche
scientifiche, su un prodotto di assoluta eccellenza come il vino, una proposta per evitare una
misura che condannerebbe senza appello un settore strategico come quello enologico.

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