Vercelli: semplificazione, non accentrare a Roma, non disperdere le acque. Le richieste del mondo agricolo al convegno di Italia Viva

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La necessità di semplificazione per realizzare le opere pubbliche ed evitare tempi biblici, la cura del territorio come ‘antidoto’ per prevenire i rischi derivanti dal cambiamento climatico, l’indifferibilità di interventi che consentano di non disperdere le acque. Sono alcuni dei temi sollevati nell’incontro che si è svolto venerdì nel tardo pomeriggio nella sala del ‘Parlamentino’ Ovest Sesia a Vercelli. Il mondo del governo delle acque del Vercellese ha incontrato i senatori, Oscar Scalfarotto e Silvia Fregolent (Azione – Italia Viva – Renew Europe) con il segretario di Italia Viva Vercelli, Francesca Tini Brunozzi a moderare gli interventi. Ivan Scalfarotto ha evidenziato gli esiti di un’interrogazione al Governo sui fondi stanziati per il Canale Cavour in ritardo per un completamento della verifica dei progetti che lo stesso sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra ha definito ‘imperdonabili’. Per il senatore si è trattato di probabili difficoltà dovute alla mancanza di coordinamento, comunque non giustificabili. Il presidente della Provincia di Vercelli, Davide Gilardino ha sottolineato che il dissesto idrogeologico viene ben governato grazie al presidio degli agricoltori ed alle casse di laminazione. Per la siccità ha ricordato che il piano dighe risale al 2017 e ha sollecitato il fatto che per le opere territoriali strategiche non vengano avocate a Roma tutte le decisioni. Il presidente dell’Associazione Ovest Sesia, Stefano Bondesan ha sottolineato che il 3 luglio l’associazione ha compiuto 170 anni, evidenziando che attende i risarcimenti dei danni patiti per l’evento del 2 ottobre 2020. ‘Stiamo ragionando la trasformazione dal miglioramento fondiario alla bonifica, questo ci consentirebbe di godere di contributi pubblici”. Poi la richiesta che la politica dia un aiuto non potendo pensare che ci possa fare affidamento sull’acqua quando il buon cielo la manda. Di qui la necessità di dare vita a possibilità di conservare l’acqua, quando c’è, affinché non vada dispersa. Leonardo Gili, presidente del Consorzio di bonifica della Baraggia, ha consegnato una ricco dossier dei vari interventi e progetti nel corso degli anni insistendo su un fatto: “E’ incomprensibile arrivare a 17 anni per non fare una diga”. Dopo gli interventi del presidente dell’Ente Risi, Paolo Carrà, e dei responsabili delle organizzazioni professionali agricole, le conclusioni sono state tratte dal senatore Silvia Fregolent.

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