Biella, si apre il sipario sui 150 anni del Cai

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È l’una e mezza pomeridiana del 10 ottobre del 1872, un giovedì, quando una trentina di notabili biellesi, appassionati di montagna, si danno appuntamento al Circolo Sociale. All’ordine del giorno c’è la costituzione della sezione di Biella del Club alpino italiano. Il Cai, fortemente voluto dal biellese Quintino Sella (1827-1884), è da 9 anni che ormai è attivo.
Era nato a Torino il 23 ottobre del 1863 e della bontà dell’idea di far nascere un club dedicato agli alpinisti se n’era definitivamente convinto lo statista biellese di ritorno dalla scalata al Monviso avvenuta quello stesso anno, in un afoso mese di agosto. Il modello era quello dell’Alpine Club inglese.
A presiedere la riunione è l’avvocato Daniele Vasto, sottoprefetto di Biella.
Viene subito nominato l’ufficio di direzione che avrà l’incarico di ottemperare a quegli atti necessari alla nascita della sezione.
Quintino Sella viene eletto per acclamazione presidente onorario.
Dal verbale dell’assemblea leggiamo che per scheda segreta vengono nominati il presidente effettivo nella figura del marchese Tommaso Ferrero La Marmora, il vice presidente il cavalier avvocato Agostino Bella Fabar, e i membri della direzione nei nomi di Severino Pozzo, Domenico Vallino, Ludovico Corona, Alberto Vercellone, Celestino Garzena, Giovanni Prato. A direttore e tesoriere è designato Gioacchino Amosso a direttore segretario Giuseppe Corona.
Sarà quest’ultimo a pronunciare le seguenti parole.
“Sarebbe impossibile, o Signori, esprimervi la gioia, il sincero orgoglio che io provo nel vedere i miei deboli sforzi coronati da sì felice successo, nel vedere oggi impiantata una nobile istituzione di cui, dietro i consigli di Quintino Sella, io mi feci umile, ma risoluto iniziatore. Non tralascerò però di ringraziare vivamente coloro che, nell’opera mia, validamente mi appoggiarono, di ringraziare tutti i soci già iscritti delle loro numerose e cordiali adesioni, di ringraziare voi in special modo che oggi premurosi qui vi recaste a ribadire gli anelli di una catena che, stringendoci fraternamente, ci condurrà presto a raggiungere quella meta, allo sviluppo del corpo e della mente, vantaggiosa, che ardenti, ci siamo segnata”.
«Faccio mie queste parole pronunciate allora da uno dei padri della nostra sezione. Come non esprimere gioia nell’essere qui oggi, insieme con il mio consiglio, con i presidenti emeriti, in questa aula del Consiglio — l’aula più sacra della città, casa della democrazia, custode dei valori e della tradizione biellesi che il grande nostro socio Alfredo Frassati (1868-1966), avvocato, diplomatico, giornalista e fondatore de La Stampa in un famoso articolo scrisse, non senza retorica ma qualche volta viva la retorica, ci devono riempire di così tanto orgoglio da farci sentire come crociati impegnati a difendere il Santo Sepolcro — a dare inizio al nostro 150°. Ringrazio il sindaco Claudio Corradino che ci accoglie in questa sede che vide Quintino Sella svolgere il suo mandato di consigliere comunale», dichiara Andrea Formagnana, presidente della sezione.
La prima sede del Cai sarebbe stata a Palazzo La Marmora. La sezione di Biella sarebbe nata poi formalmente il 6 gennaio del 1873.
Oggi il Cai Biella conta 1920 soci con un trend in crescita, al suo interno ha due scuole nazionali, quella di Alpinismo, diretta da Mauro Penasa (presidente nazionale del Club alpino accademico) e quella di Scialpinismo, diretta da Antonio Perona. Ha un gruppo escursionistico, un gruppo mountain bike, e uno speleo. Ma è sui giovani che investe con l’Alpinismo giovanile e le attività di promozione della montagna nelle scuole medie e superiori della provincia.

L’Assemblea nazionale nel maggio 2023

«Oggi è una data significativa in quanto per convenzione gli anniversari della sezione si sono sempre celebrati nella data, diciamo, del concepimento. 150 anni sono un traguardo talmente importante, poche sono le associazioni che nella nostra città possono vantare una storia così lunga, che ci vedrà impegnati in eventi e cerimonie fino al prossimo ottobre.
Il momento clou sarà a maggio, il 19-20-21, quando la nostra sezione è stata chiamata ad ospitare l’Assemblea nazionale dei delegati. È la seconda volta nella nostra storia. Vorremmo poter coinvolgere tutte le associazioni della montagna e l’intera città, città insignita del titolo di “alpina”, con una grande festa di popolo capace di valorizzare tutto quello che le nostre montagne sanno regalare. Vorremmo che in quei giorni, in cui ospiteremo delegati provenienti da tutta Italia, Biella potesse essere una splendida vetrina di se stessa. Siamo sicuri di trovare collaborazione nell’amministrazione con il sindaco e l’assessore alla montagna Barbara Greggio», dichiara ancora Formagnana.

“Montagn’art”

Il 150° del Cai Biella porterà in dono alla città un’opera d’arte. Una scultura realizzata dall’artista Daniele Basso che sarà collocata in un’area fruibile dalla cittadinanza.
«Devo ringraziare in particolare Banca Patrimoni nella figura di Federico Sella che ha deciso di sostenere questa nostra iniziativa acquistando l’opera. E devo ovviamente ringraziare Daniele Basso con cui da oltre un anno ci interfacciamo prima per individuare insieme l’idea è poi il percorso per la realizzazione di quello che sarà un segno che ricorderà a tutti i biellesi il legame profondo che ci lega alla montagna e a questa attività di ricerca di infinito che è l’alpinismo», spiega Formagnana.
«Sul nome dell’opera, sulla collocazione e sui suoi tratti, non possiamo dire nulla. Sarà una sorpresa». L’opera di Daniele Basso è la conclusione del percorso “Montagn’art” inaugurato con l’opera “Ora” di Paolo Barichello collocata al rifugio Quintino Sella e proseguito con “il Fischio” di Cecilia Martin Birsa collocata al rifugio Vittorio Sella.

Il primo appuntamento, la festa a Città Studi

Il primo appuntamento pubblico del 150° sarà sabato 15 ottobre a Città Studi. Sarà la chiusura del centenario di fondazione del rifugio Vittorio Sella e l’apertura del 150°. Il programma è ricco e articolato.
A partire dalle 15, nel piazzale interno si terrà una piccola mostra mercato intitolata “La montagna buona e giusta”. Vi partecipano produttori delle reti Let Eat Bi e Slow Food Travel Montagne Biellesi.

Alle 16.30 ci sarà una tavola rotonda sul turismo in montagna e verrà illustrato come funziona Slow Food Travel-Montagne Biellesi, un progetto di Slow Food Biella finanziato da Fondazione Crb.
«Voglio ringraziare Nazarena Lanza di Slow Food Travel Montagne Biellesi, Armona Pistoletto di Let Eat Bi e Michele Colombo di Gal Montagne Biellesi per supportarci in questa iniziativa. Spero che sia solo l’inizio di una collaborazione perché sono convinto che il Cai possa fare molto per promuovere una cultura dell’alimentazione che favorisca il mantenimento e la rinascita dell’agricoltura di montagna. Sarà importante collaborare con loro anche in vista dell’Assemblea nazionale del maggio 2023 per far conoscere a chi viene da fuori le eccellenze delle nostre valli», spiega Formagnana.
Alle 17.30 sarà inaugurata, nella biblioteca di Città Studi, la mostra fotografica “Il segno di un’amicizia”. Il rifugio Vittorio Sella al Louson voluto da Emilio Gallo”. Saranno esposte una serie di fotografie d’epoca che testimoniano l’inaugurazione del rifugio collocato nello splendido scenario del Parco nazionale del Gran Paradiso.
Alle 18.30 “Dalla Bramattera ad Alghero”. sarà il momento per conoscere un aspetto poco noto di Vittorio Sella (1859-1943), fotografo e alpinista, ma anche vigneron. Fu infatti tra i promotori, a fine ‘800 della nascita della tenuta di Bramaterra e poi della più importante realtà vinicola sarda Sella&Mosca. Grazie alla collaborazione con l’Associazione italiana sommelier (Ais Biella) guidata da Daniela Drago con Tenute Sella e Sella&Mosca sarà possibile una degustazione di vini con una contemporanea apericena.
Come tutti gli appuntamenti di giornata anche la degustazione e l’apericena saranno aperti a tutti ma si chiede un contributo minimo di 15 euro. Una parte del ricavato servirà per finanziere le attività sociali della sezione.
Alle 21, all’Auditorium, “Dai 100 ai 150”. Sarà una serata dedicata alla montagna. Le immagini faranno rivivere la festa che in estate abbiamo celebrato al rifugio Vittorio Sella. E grazie ad alcuni storici anche chi non conosce questa importante figura dell’alpinismo mondiale lo potrà avvicinare.
La serata sarà all’impronta della leggerezza e con battute e aneddoti daremo il via al 150°.

La chiusura, tutti in vetta al Mucrone

Per chiudere in bellezza il 150° il gruppo escursionistico della sezione ha già messo in calendario per l’ottobre del prossimo anno, domenica 15, un’ascensione al Mucrone. «È la montagna simbolo di noi biellesi ed è giusto chiudere l’anno lì. Ci sono due episodi che vorrei ricordare circa il Mucrone, Quintino e Vittorio Sella. Quintino Sella, da bambino, scappò di casa con il cane e raggiunse la cima del Mucrone. Sentiva già il richiamo delle vette. Suo nipote Vittorio, invece, in una fredda quanto tersa serata d’inverno, al termine di un evento mondano al Sociale, non si cambiò neppure e si precipitò a Oropa per poi salire al Mucrone, dove aveva allestito una sorta di osservatorio fotografico, per realizzare degli scatti. Essere parte di questa storia, davvero non può che inorgoglirci», dichiara il presidente Formagnana

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