Letti o riletti per Voi: ‘Avanti Parla’ di Lidia Ravera

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Tempo di lettura:2 Minuti, 20 Secondi

di Patrizia Monzeglio

Prova a citare Lidia Ravera e in risposta avrai la frase, “Ah, sì, quella che ha scritto Porci con le
ali”, come se la fortuna di un libro uscito nel ‘76, suscitando grande scalpore e vendendo più di due
milioni di copie, avesse per sempre congelato il nome dell’autrice insieme all’opera di esordio che
la rese famosa.
Lidia Ravera in realtà merita di più, non solo perché da allora ha scritto più di trenta romanzi e
tantissime sceneggiature, ma perché nel leggere un libro come “Avanti, parla”, romanzo uscito con
Bompiani nel 2021, si ha la riprova delle sue doti di narratrice. Noi lo abbiamo fatto e siamo rimasti
fin da subito piacevolmente colpiti dalla sua scrittura scorrevole e colta, rapiti da una storia che
qualcuno doveva raccontare.
Che storia? Quella di una donna che ha passato la vita a nascondersi dal mondo, dopo aver
sbagliato, aver pagato, senza però riuscire a ricostruirsi un futuro. “Da giovane ero troppo
occupata a sbagliare tutto” confessa a se stessa Giovanna, la protagonista. Una storia di dolore e
di rinascita la definisce l’autrice.
La rinascita passa attraverso il contatto con una giovane famiglia che va ad abitare sullo stesso
pianerottolo e sarà la leggerezza del loro vivere, la spontaneità dei bambini a scalfire la corazza
che Giovanna aveva costruito negli anni per difendersi dal giudizio degli altri e dal dolore. Come
talvolta accade però, attraverso la fessura che si apre nella corazza il mondo si inserirà con
prepotenza nel quotidiano della protagonista alterandone gli equilibri. Noi lettori siamo chiamati a
seguire passo a passo le titubanze, le emozioni e i ricordi che Giovanna affida al diario attraverso
la scrittura svelta, gradevole e ricca di Lidia Ravera. Insieme agli indizi che ci permettono di
ricostruire il suo passato troviamo riflessioni sull’essere giovani e sull’essere vecchi, sull’essere figli
e sull’essere genitori, riflessioni che ci colpiscono perché le sentiamo nostre, solo che lei, l’autrice,
le sa descrivere con parole più belle, parole che noi fatichiamo a trovare. “Tutti i vecchi hanno
dietro di loro la lunga teoria delle persone che sono stati quando erano giovani, maturi. È una
galleria di identità che lo specchio del tempo può deformare o abbellire. (…) Tutti i vecchi sono un
po’ spaventati e un po’ divertiti dalle sembianze dei loro io dismessi”.
È per frasi così, e per una storia che ci ha commosso, che Lidia Ravera merita di essere meglio
conosciuta da chi la ricorda soltanto per un libro del lontano 1976 e ancor più da chi non la
conosce affatto. Perché non è facile di questi tempi provare un senso di appagamento per aver
letto un buon libro, quando chiudi con soddisfazione il romanzo appena finito e subito provi il
desiderio di raccontarlo a qualcun altro. E dato che con “Avanti, parla” questo appagamento lo
abbiamo provato, allora oggi abbiamo deciso di parlarne qui per raccontarlo a chi ancora non lo
conosce.

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