Letti o Riletti per voi: ‘La via di casa’, un’indagine del commissario Gamache

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Tempo di lettura:2 Minuti, 19 Secondi

di Patrizia Monzeglio

Anche il Commissario Gamache è approdato in televisione, sebbene con minor fortuna rispetto ai
colleghi Maigret, Montalbano o Schiavone dato che la produzione ha deciso di non proseguire
dopo questa prima e unica stagione. Il nome Gamache è però diventato familiare anche chi non
conosceva i libri di Louise Penny, gialli che hanno ottenuto un enorme successo a livello
mondiale.
La scrittrice canadese, ex giornalista della Canadian Broadcasting Corporation, solo dopo i
quarant’anni si è dedicata a tempo pieno ai suoi romanzi oggi pubblicati in ventisei nazioni e
vincitori di numerosi premi di prestigio. Del suo personaggio dice «E’ l’uomo che ho sempre voluto
sposare. Diverso da molti altri detective della narrativa, è contenuto, calmo, amorevole e crede che
in fondo al male si trovi la bontà. (…) Perché ha visto tanta morte, capisce che la vita è un grande
dono che ha bisogno di essere vissuto con amore. Sa anche, come credo anch’io, che ci voglia
molto più coraggio ad essere gentili che ad essere crudeli».
Quello che contraddistingue i gialli di Louise Penny è l’atmosfera in cui a poco a poco si trova
immerso il lettore, un mondo di mistero che avvolge il villaggio di Three Pines, piccola cittadina del
Québec dove vivono curiosi e interessanti personaggi.
Dei diciotto volumi finora pubblicati dall’autrice, dieci sono quelli tradotti da Einaudi per il mercato
italiano, purtroppo stampati senza rispettare l’ordine di uscita originario. È vero che ogni romanzo
rappresenta un’avventura a sé che il lettore può leggere senza necessariamente conoscere i
precedenti, però l’evoluzione dei personaggi e l’accumularsi delle loro esperienze sono elementi
non secondari per comprendere appieno le sfumature psicologiche dei protagonisti principali. Per
questo consigliamo, a chi si approccia per la prima volta ai romanzi di Louise Penny, di tener conto
della serialità con cui i libri sono stati scritti.
“La via di casa” (The Long Way Home), pubblicato in Italia da Einaudi e da Piemme, è il decimo
della serie e si ispira per certi aspetti a “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad. Armand Gamache,
capo della Omicidi ormai ritiratosi in pensione, si trova coinvolto nella ricerca di una persona
scomparsa. Questa sua avventura diventa per l’autrice l’ennesima occasione per scandagliare la
complessità dell’animo umano e dei rapporti di coppia o di amicizia. L’arte fa da sfondo a una
trama che inizia con i lenti ritmi della vita di provincia e accelera man mano, riservando nel finale
non pochi colpi di scena. Protagonisti della storia sono i pittori Clara e Peter, nonché due loro
docenti universitari ormai invecchiati. Un romanzo avvincente in cui l’autrice regala ai lettori di tutto
il mondo la possibilità di scoprire, attraverso la finzione letteraria, l’esistenza di pittori che hanno
fatto scuola nella storia dell’arte canadese come Clarence Gagnon che con i suoi quadri descrisse
i paesaggi e la vita tradizionale degli abitanti del Quebec.

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